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Cronaca

Distrutto dalle fiamme il Drago Vaia: "Un gesto vergognoso"

L'opera era stata realizzata dall'altopianese Marco Martalar a Lavarone a memoria della tempesta di fine 2018. L’incendio pare essere doloso

Il Drago Vaia è stato ridotto in cenere. Un incendio ha distrutto l'opera realizzata dall'altopianese Marco Martalar a Lavarone, sull'Alpe Cimbra, a memoria della tempesta Vaia di fine 2018. L’incendio pare essere doloso.

"Cosa avrai fatto di tanto male? - scrive sui social il sindaco di Lavarone Isacco Corradi - Saremo più forti della stupidità e non ci faremo prendere da rabbia".

“Una notizia orribile, un gesto vergognoso - scrive l’europarlamentare vicentino Achille Variati - È un gesto che ci fa soffrire perché l’opera non era solo bella, e amata da escursionisti e turisti, ma anche profondamente significativa. Realizzata con i residui degli alberi abbattuti dalla furia della tempesta, era un monito sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e insieme un simbolo di speranza e rinascita: anche dalla distruzione può nascere la bellezza. Per questo penso che, se tecnicamente possibile, la dovremo ricostruire immediatamente: perché la nostra montagna non si arrende. Tantomeno agli imbecilli".

“Può bruciare un’opera, ma non può di certo bruciare ciò che rappresenta". Il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin è incredulo e amareggiato. “Il Drago Vaia non era semplicemente un’opera straordinaria, il drago in legno più grande del mondo, in una posizione suggestiva e meta di migliaia di turisti. Il Drago Vaia era simbolo della rinascita, di una montagna che ha sofferto la violenza di una tempesta ma ha saputo con tenacia tornare a vivere. Per questo la sua distruzione fa ancor più male. E denota ancor più la pochezza di chi ha innescato il rogo, se di incendio doloso si tratta.”

“A Martalar e al sindaco di Lavarone esprimo la mia vicinanza e quella della comunità vicentina - conclude - La prima reazione non può che essere la rabbia, ma già entrambi hanno fatto sapere di non darsi per vinti e con questo spirito sono certo che torneranno a ripensare al luogo che ospitava il Drago Vaia. Voglio far sapere loro che possono contare sul nostro sostegno.”

Le Forze dell'ordine hanno avviato le indagini e nel frattempo è stata fatta partire una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma gofund.me per poter ripartire con il progetto.

L'INTERVISTA AL SINDACO DI LAVARONE - TRENTODAY

Per questo penso che, se tecnicamente possibile, la dovremo ricostruire immediatamente: perché la nostra montagna non si arrende. Tantomeno agli imbecilli.”

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