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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Truffa delle pensioni: denunciata famiglia di falsi invalidi

Operazione della guardia di finanza berica con sequestro di conti bancari e un immobile “protetto” in un trust per 90.000 euro.

Cecità assoluta, cardiopatia e menomazioni mentali. Patolagie gravemente invalidanti tali da impedire, almeno all’apparenza, lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa. È quanto hanno dichiarato all'Inps tre componenti di una stessa famiglia (B.J, di anni 66; R.J., di anni 40; M.J., di anni 69) appartenenti al medesimo nucleo familiare e percettori di pensione di invalidità. Ma per i finanzieri qualcosa non tornava e attraverso pedinamenti, sopralluoghi, acquisizioni di informazioni e di atti presso pubblici uffici, hanno riicostruito l’effettivo stile di vita quotidianamente tenuto dai tre soggetti finiti sotto la lente di ingrandimento dei militari. Alla fine delle indagini le fiamme gialle hanno denunciato i tre, di origini straniera, per ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche 

All’esito delle attività sono state acquisite ed analizzate da personale medico specializzato le cartelle cliniche ed altra documentazione sanitaria riferita ai tre soggetti. Gli esiti degli accertamenti hanno messo di evidenza l’incoerenza tra le patologie lamentate dagli indagati ed il quotidiano stile di vita condotto dagli stessi, permettendo di accertare che le somme corrisposte per l’invalidità patita erano percepite illegalmente. Oltre alla denuncia è scattato anche un sequestro preventivo che ha investito i conti correnti riconducibili agli indagati e quote di immobili di proprietà degli stessi per un ammontare pari ad oltre 90.000 euro.

Al riguardo, nel corso dell’esecuzione del provvedimento di sequestro, i militari della Guardia di Finanza di Vicenza hanno rilevato anche l’esistenza di un trust in cui erano confluiti una serie di fabbricati di proprietà di uno degli indagati proprio al fine di sottrarli al patrimonio sequestrabile. Tale istituto, infatti, tipico dell’ordinamento anglosassone, consiste nell’alienazione della mera proprietà dei beni riconducibili ad un soggetto in favore di un ente giuridico appositamente costituito, garantendone, tuttavia, la piena fruibilità da parte del cedente. Gli approfondimenti condotti hanno permesso di evidenziare come la costituzione del trust, istituito con atto notarile a maggio scorso, fosse stata pianificata per impedire l’esproprio degli immobili da parte dell’Autorità Giudiziaria, simulandone l’alienazione.

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