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Cronaca Bassano del Grappa

Bassano, il primo gay pride del vicentino ma la città è divisa

Sabato non saranno gli alpini a sfilare sul Ponte di Bassano, bensì la parade coloratissima che celebra l'orgoglio omosessuale. La parlamentare leghista Bizzotto chiede chiarimenti mentre Donazzan si indigna

L'immagine è suggestiva: sullo storico Ponte di Bassano questa volta non sfileranno le penne nere bensì le parrucche coloratissime dei portabandiera dell'orgoglio omosessuale. A Bassano sabato 30 giungo andrà in scena il primo gay pride vicentino. L'iniziativa, così come il bacio di San Valentino, parte dal Circolo Tondelli gay & lesbian center, in occasione dei suoi 10 anni di attività. IL BACIN D'AMOR PER LE COPPIE DI FATTO

"Vogliamo dare un segnale forte contro il sentimento della paura che ancora domina gli animi di molti di noi, che non denunciano gli episodi di omofobia di cui sono vittime, come accaduto anche si recente - spiega il coordinatore del circolo Tondelli glbt, Giuseppe Sartori al Corriere del Veneto - un momento di coraggio, un’autentica occasione di affermazione e di liberazione, un momento di riscatto, di sano orgoglio, per non vergognarsi di quello che si è, per avere la dignità della propria vita e dei propri affetti".

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. L'europarlamentare leghista Mara Bizzotto aspetta chiarimenti dall'amministrazione, avendo ricevuto segnali di preoccupazione da parte dei cittadini, soprattutto perchè non si conoscono le dimensioni della manifestazione. Più netta l'assessore regionale del Pdl, Elena Donazzan: "Trovo scandaloso che il Comune permetta tutto questo: così sta imbruttendo e involgarendo la città, ma anche mettendo in difficoltà il commercio, già in crisi di suo - scrive in un comunicato - e trovo altrettanto scandaloso che si insista sulla ostentazione dei propri costumi sessuali, etero o omosessuali che siano. È una questione privata. Questo non ha nulla a che vedere con la rivendicazione dei propri diritti. E pensare che il corteo passerà per il Ponte degli alpini, con una storia fatta di rispetto e valori, è orribile. Chiedo che l’amministrazione abbia un motto di orgoglio, che difenda l’onore e l’onorabilità della città, la sua discrezione". CGIL: DIFENDIAMO ED ADERIAMO!"

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