rotate-mobile
Cronaca Agugliaro

G8 di Genova; Arnaldo Cestaro fa condannare l'Italia in Europa

La Corte europea condanna l'Italia per il reato di "tortura" per i fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova. L'esposto era partito dal vicentino, all'epoca 62enne

"Gli ufficiali di polizia che hanno aggredito e materialmente sottoposto ad atti di tortura" Arnaldo Cestaro e gli altri ospiti della scuola Diaz "non sono stati identificati. Quindi non sono nemmeno stati indagati e sono rimasti semplicemente impuniti".

E' quanto si legge nel dispositivo con cui la Corte condanna l'Italia per il reato di "tortura" per i fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova. La Corte stigmatizza l'impunita' della polizia italiana: "La mancanza di identificazione degli autori dei maltrattamenti in questione deriva dalle difficolta' oggettive dei procuratori di procedere all'identificazione" dei colpevoli, ma anche dalla mancata "cooperazione della polizia durante le indagini preliminari".

Quindi "la Corte si rammarica che la polizia abbia potuto impunemente rifiutarsi di fornire alle autorita' competenti la collaborazione necessaria per l'identificazione di agenti che potrebbero essere coinvolti in atti di tortura". Per tutto questo, "la Corte ritiene che la risposta" delle autorita' italiane e' stata "insufficiente rispetto alla gravita' dei fatti". Inoltre, "in casi di tortura o maltrattamenti da parte di funzionari statali, i procedimenti penali non dovrebbero essere estinti per effetto di prescrizione, cosi' come amnistia e grazia non devono essere tollerate in questo settore". 

"Non mi importa dei soldi, serve una legge che parli di tortura - dice Arnaldo - Cosa volete che mi importi dei soldi? Noi - rileva dalla sua casa ad Agugliaro, piena di bandiere della pace, di Rifondazione e di immagini che ricordano la sua storia - vogliamo una legge che introduca il reato di tortura nel nostro Paese e che sia applicata subito, scritta nera su bianco, altrimenti non si risolve nulla: il piu' forte vince sempre e il piu' debole viene massacrato, come e' successo a noi alla Diaz". Di quel giorno del luglio di 14 anni fa ricorda che era a Genova e alla sera di essere andato alla Diaz per dormire. "Alle nove e mezzo - dice Cestaro, conosciuto negli ambienti vicentini per la sua lotta a favore della pace e della giustizia sociale - mi sono coricato e ho dormito subito, ero stanchissimo dopo una giornata di protesta, con tanta gente. Alle undici e mezzo ho sentito un forte trambusto, stavano buttando giu' i portoni della scuola. Ho pensato 'ecco, arrivano i black block' e invece era la polizia, la mia polizia, quella del mio stato democratico". Ricorda le sue urla e quelle degli altri: "Ho visto una mattanza incredibile, un orrore che non credevo di dover vedere mai". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

G8 di Genova; Arnaldo Cestaro fa condannare l'Italia in Europa

VicenzaToday è in caricamento