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Cronaca Arzignano

Evasione fiscale in conceria, i Mastrotto patteggiano

Bruno Mastrotto ha patteggiato un anno e otto mesi, il fratello Santo un anno e tre mesi. Il gruppo conciario di Arzignano dovrà invece pagare allo Stato una sanzione pecuniaria da 100 mila euro

Dopo l'accordo con l'Agenzia delle Entrate per il versamento delle somme dovute, gli imprenditori conciari vicentini Bruno e Santo Mastrotto, accusati di un'evasione fiscale di circa 10 milioni di euro, hanno chiuso oggi le loro pendenze con la giustizia attraverso un patteggiamento. Bruno Mastrotto ha patteggiato un anno e otto mesi, Santo Mastrotto un anno e tre mesi. Il Gruppo Mastrotto di Arzignano dovrà invece pagare allo Stato una sanzione pecuniaria da 100 mila euro. Il pubblico ministero Marco Peraro, che ha gestito il fascicolo di indagine della Guardia di finanza sul tema delle evasioni fiscali collegate al commercio e alla lavorazione delle pelli, aveva compilato un capo di imputazione molto articolato. L'ACCORDO CON L'AGENZIA DELLE ENTRATE

Entrambi gli imputati dovevano rispondere di non aver indicato redditi per circa 10 milioni di euro nel periodo compreso fra 2007 e 2009. C'era poi la questione di una serie di aziende, formalmente con sede in Lussemburgo, ma in realtà con sede ad Arzignano per le quali doveva essere presentata la denuncia dei redditi, fra il 2005 e il 2010, cosa invece mai avvenuta. L'imputazione più grave, però, in capo a Bruno Mastrotto era quella di corruzione, per aver versato 200 mila euro ad Angelo Fiaccabrino, funzionario dell'agenzia delle entrate, per ottenere che una sanzione da 7 milioni di euro da versare all'Erario diventasse un accertamento con adesione da soli 700 mila euro.

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