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Cronaca San Bortolo

Eroina killer, un altro morto per overdose: allarme giovanissimi

Un 36enne è la decima vittima per droga dall'inizio dell'anno in provincia di Vicenza. Livello di attenzione alto per un fenomeno che sta colpendo particolarmente il Veneto, con un allarme che arriva dal Sert: «Sempre più bassa l'età dei consumatori»

Mancano quattro mesi alla fine dell'anno e i morti per overdose, soprattutto di eroina, sono già quasi il triplo dello scorso anno. L'ultima tragedia, in ordine di tempo, nel pomeriggio di ieri con il decesso di un 36enne vicentino nel quartiere San Bortolo. L'uomo, dopo l'allarme lanciato dai famigliari, è stato trovato nella sua casa senza vita dopo una dosa letale di "roba". 

È la quarta vittima in città dall'inizio del 2019, la decima in tutta la provincia. Un numero che fa paura visto e considerato che in tutto il 2018 le persone scomparse a causa del "buco" sono state quattro. E un numero che, nella statistica, pone Vicenza e la sua provincia al top della funesta classifica delle vittime della dipendenza dall'ero. L'allarme, già lanciato dalle istituzioni nei giorni scorsi vede il Veneto (26 morti in otto mesi) come la più flagellata da un fenomeno che riporta indietro la regione di 30 anni. Uno scenario molto simile a quello degli anni '80, con il prepotente ritorno dell'assunzione di droga via endovenosa. 

A questo, come spiega Vincenzo Balestra, direttore del Servizio Territoriale per le Dipendenze di Vicenza, si aggiunge un altro preoccupante dato: «Su 2746 pazienti in trattamento al Serd, 1644 sono tossicodipendenti e la fascia d'età più rappresentativa è quella dai 25 ai 29 anni. Ma è in crescita  il numero  dei giovanissimi, anche minorenni, che fanno uso di stupefacenti o abusano di alcolici». Secondo i dati dell'Ulss attualmente sono 54 i baby-dipendenti in cura al Serd, ma il sommerso potrebbe avere cifre ben più importanti. 

Come si diceva, il ritorno della siringa è un altra caratteristica che, dopo un lungo periodo di assenza, ha fatto ritorno nel mondo della tossicodipendenza. E, conseguentemente, l'inevitabile aumento di possibilità di infezioni virali (HIV ed epatite C in primis) dovute allo scambio di siringhe. Il reparto malattie infettive di Vicenza fa sapere che, negli ultimi mesi, è aumentata inoltre la diffusione di focolai infettivi dovuti a stafilococchi che possono provocare endocarditi anche su una valvola nativa apparentemente sana. L'infezione avviene per la scarsa igiene cutanea nel sito di iniezione della sostanza stupefacente, abitudine di leccare l’ago prima dell’iniezione o di detergere con la saliva la superfice di iniezione.

Per quanto riguarda le morti per overdose, oltre al problema dell'eroina gialla, sostanza che risulta essere 50 volte più potente dell'eroina gialla, i soggetti più a rischio sono quelli che si avvicinano per la prima volta all'eroina o quelli che ritornano "puliti" dopo un trattamento terapeutico e ricadono successivamente nel tunnel. «Si tratta di soggetti disintossicati, che hanno scarsa tolleranza all'eroina», conclude Balestra, ribadendo l'allarme giovanissimi. «È preoccupante il dilagare delle tossicodipendenze in fasce di età basse, con ragazzini  che iniziano già mentre vanno alla scuola media inferiore».

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