Ebola: chiesto l'isolamento dei soldati americani in arrivo dalla Liberia
Il sindaco di Vicenza ha chiesto al governo che i 100 militari Usa in arrivo dalla Liberia dove stanno servendo sul campo nella lotta all'epidemia, siano isolati al loro ritorno. Per loro ci saranno 21 giorni di controlli e quarantena
IL generale Darryl Williams, comandante della Ederle, incaricato di coordinare la missione Usa, in Liberia, qualche giorno fa, in diretta tv aveva rassicurato gli americani sulle precauzioni prese dal Pentagono.
Fidarsi e bene ma a volte non basta, per questo il sindaco Achille Variati ha chiesto rassicurazioni al governo. Il problema del ritorno dei soldati americani occupati in missione nelle zonde di contagio della malattia, era stato già sollevato in consiglio comunale dai consiglieri di opposizione Gioia Baggio e Francesco Rucco, a stretto giro di posta le risposte. Variati ha confermato che l'impegno delle truppe in forza alla Dal Din in Liberia hanno per lo più ruoli logistici ma essendo impegnati nella lotta all'Ebola vengo sottoposti a controlli ogni 12 ore così come definito nei protocolli internazionali. Per i militari, il rischio contagio sarebbe dunque minimo, il governo americano non manda i suoi uomini impreparati, ma è evidente che il ritorno andrà gestito.
Come riferito dal sindaco, la missione anti-ebola dei militari Usa finirà tra 15 giorni a quel punto dovranno scattare ulteriori sistemi di sicurezza anti contagio. Ai primi di novembre, quando i soldati torneranno saranno sottoposti a controlli medici militari due volte al giorno ma il sindaco avrebbe chiesto ed ottenuto anche il totale isolamento dalla comunità civile nei 21 giorni consecutivi al loro arrivo.