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Cronaca San Pio X / Viale della Pace

Seguace di QAnon crea scompiglio fuori della Ederle: scatta il sistema anti terrorismo

Gli agenti hanno scoperto che si trattava di una cittadina italiana, del 1977, i cui familiari ne avevano denunciato la scomparsa da un paesino delle Marche qualche giorno fa

Il sistema di prevenzione anti-terrorismo della Questura di Vicenza è stato allertato verso le 12 di giovedì, quando veniva osservata, nei pressi della base militare Ederle, in via della Pace, la presenza di una donna in stato di agitazione con in mano del materiale imprecisato.

Le Volanti della Questura ed il dispositivo straordinario di controllo per tali emergenze è stato immediatamente allertato, confluendo sul posto in breve tempo.

La donna – che veniva identificata in strada – appariva in evidente stato di agitazione. Profferiva frasi sconnesse, accusando le Forze dell’ordine in generale ed i militari americani in particolare di essere responsabili di oscure trame anti-sistema. Chiedeva con insistenza di parlare con i responsabili del sistema informatico della Caserma Ederle, ritenendoli responsabili di violare la sua privacy e quella di altre persone. Interloquendo con gli agenti delle Questura, la donna dichiarava di essere una seguace di “QAnon". Tra le mani aveva vario materiale cartaceo con contenuti divulgativi del gruppo in questione.

Gli agenti hanno scoperto che si trattava di una cittadina italiana, del 1977, i cui familiari ne avevano denunciato la scomparsa da un paesino delle Marche qualche giorno fa. I poliziotti, pertanto, informavano immediatamente i familiari, raggiungendoli al telefono. Gli stessi confermavano l’ingresso della donna nella setta di “QAnon” e di essersi allontanata da casa più volte nel corso degli ultimi mesi, sempre sostenendo idee farneticanti ed evidenziando comportamenti aggressivi, per cui era stata anche sottoposta a vari trattamenti sanitari.

I familiari venivano quindi invitati a raggiungere la donna a Vicenza quanto prima. La stessa, in considerazione delle frasi profferite, spesso senza senso logico e farneticanti e del comportamento ostile evidenziato, veniva affidata ai sanitari del SUEM 118 per le necessarie cure mediche.

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