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Cronaca Schio / Via XXIX Aprile

Bar chiuso dalla questura: «Covo di pregiudicati»

I carabinieri di Schio, dopo numerose indagini e accertamenti, hanno segnalato all'autorità giudiziaria il bar "Le Fontane"in cui erano avvenute numerose risse. Multe salate all'esercizio e denunciata la titolare per irregolarità fiscali, assieme a una consulente del lavoro scledense

Sospesa per due settimane la licenza al bar e multa alla titolare di circa 23mila euro. È questo il risultato del provvedimento, notificato nella giornata di venerdì dai carabinieri scledensi al comando del capitano Jacopo Mattone, al bar "Le Fontane" di via XXIX aprile a Schio, vicino allo Skatepark. Il locale, considerato un punto di ritrovo di pregiudicati dediti allo spaccio e nel quale avvenivano numerose risse, è stato chiuso perché rappresentava un potenziale pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Pur non essendoci nessuna "complicità" tra i titolari e i clienti dell'esercizio pubblico i carabinieri, nei mesi passati, hanno eseguito svariati controlli tra gli avventori, tramite i quali sono riusciti a dimostrare la frequentazione abituale di diversi pregiudicati anche legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. In seguito i servizi di osservazione a distanza ed un intervento con numerose pattuglie il 24 maggio scorso hanno portato all'emissione di numerose sanzioni da parte del Nucleo Ispettorato del Lavoro per un ammontare di circa 23.000 euro e alla denuncia della titolare dell’esercizio).

Da qui la segnalazione alla  Questura di Vicenza, la quale ha emesso un provvedimento cautelativo, riconoscendo la validità di quanto riscontrato dai militari nei vari controlli. I militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno collaborato con i militari della Compagnia CC di Schio durante i controlli effettuati che hanno portato alla denuncia della titolare - F.S., nata in Romania  nel 1968 - per falsità in concorso in scrittura privata. La donna è indagata per una serie di omissioni e irregolarità nel trattamento dei dipendenti e mancato rispetto delle norme di sicurezza obbligatorie previste per gli esercizi pubblici.

Denunciate anche due lavoratrici dipendenti e la consulente del lavoro del bar, una scledense di 58 anni, per falsità in concorso in scrittura privata «in quanto ha provveduto a sottoscrivere dopo che era stato effettuato l’accesso ispettivo - si legge nell'informativa dei carabinieri - il progetto formativo inerente al contratto di tirocinio riportante data antecedente».

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