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Cronaca

Fa sparire 1 milione di euro in oro: denunciato operaio infedele

Esasperato dai continui ammanchi di metallo prezioso che duravano da vent'anni il titolare di una ditta orafa si è rivolto ai carabinieri i quali hanno scoperto che il dipendente, trovato anche in possesso di un'arma alterata, sostituiva l'oro con l'argento

In vent'anni avrebbe sottratto all'azienda oro dal valore di 1 milione. A denunciarlo il titolare di una ditta di Cassola che si è rivolto ai carabinieri di Bassano che hanno portato alla luce il caso di un operaio infedele occupato presso la DIBI spa. Il dipendente è stato denunciato denunciato per furto aggravato dal mezzo fraudolento e per la detenzione di arma alterata in quanto i militari, dopo una perquisizione, hanno trovato a casa sua sia il metallo prezioso che una carabina calibro 22 con silenziatore.

I primi sospetti del titolare erano ricaduti sui macchinari, pensando ad una lavorazione non efficiente dell’oro che portava a perderne parte durante i processi produttivi. Per questo l'imprenditore aveva recentemente provveduto ad una corposa riorganizzazione intena, con un costoso intervento di acquisto e ristrutturazione.Nel luglio 2018, visto il continuare degli ammanchi, la decisione di rivolgersi ai carabinieri con il sospetto che ci fosse appunto qualche dipendente infedele.

I militari hanno pertanto passato al setaccio l’impresa, non individuando però dalla prima analisi soggetti con precedenti, pregiudizi o tendenze tali da poter indurre a sospettarne. In seguito gli uomini del capitano Adriano Fabio Castellari hanno iniziato, con la collaborazione del titolare, un'approfondita attività di osservazione e monitoraggio, che si è conclusa con un intervento a metà settembre. In quella ccasione è stato bloccato un dipendente all’uscita dell’azienda, trovato in possesso a seguito di perquisizione di un “lingottino” d’oro dal peso di circa 150 grammi.

La successiva perquisizione nell’abitazione ha permesso di rinvenire ulteriore oro per un controvalore di circa 80mila euro, oltre ad una carabina calibro .22 alterata poiché provvista di silenziatore. Si è scoperto quindi che il dipendente, addetto alla fusione dell’oro, ne sottraeva una parte sostituendolo con dell’argento prelevato sempre dalla ditta.

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