Arzignano: capriolo ferito da bracconieri e dilaniato dai cani

A Pugnello, frazione di Arzignano , un giovane capriolo è stato rinvenuto agonizzante dopo essere stato colpito al fianco da una fucilata. Inseguito dai cani da caccia è stato dilaniato e lasciato morente nel bosco. L’Eurodeputato IdV, Andrea Zanoni ha affermato: «Di fronte a tali episodi criminali deve essere chiusa la caccia nell’ambito nord di Vicenza. Dov’è l’Assessore regionale Stival quando serve?».

Il capriolo è stato rinvenuto da una volontaria dell´ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ancora vivo e terribilmente sofferente, dopo essere stato attaccato da cani da caccia. Il giovane maschio di Capriolo presentava gravi ferite nella parte posteriore del corpo, aveva le zampe spezzate con le ossa in evidenza e profonde lacerazioni ai fianchi. L’animale è morto guardando negli occhi la volontaria. La volontaria ha trasportato l’animale da un veterinario, che ha constatato due fatti inequivocabili: il povero capriolo era stato raggiunto dai cani da caccia solamente dopo essere stato ferito da una rosa di pallini, che l’avevano colpito sul fianco destro. Dalle radiografie, risultava inoltre una frattura alla zampa posteriore, risalente a circa 3 settimane prima provocata da una fucilata.

L’esame autoptico ha messo in luce che il giovane capriolo è stato colpito da un’arma caricata a pallettoni, ovvero una munizione spezzata che è vietata nella caccia agli ungulati (sanzione penale prevista dall´articolo 30h della legge n.157/92 sulla caccia), perché nella maggioranza dei casi provoca solo il ferimento dell’animale. Cosa ancor più grave, l’animale è stato cacciato nell’Ambito di caccia Nord della Provincia di Vicenza, dove è espressamente vietata la caccia gli Ungulati. La proprietaria del terreno dov’è stato rinvenuto il capriolo morente ha dichiarato che quella mattina, dopo le 7.30, aveva sentito latrare alcuni cani. Affacciatasi alla finestra, era riuscita a vedere un gruppo di segugi inferociti da caccia avventarsi contro l’animale per dilaniarlo ferocemente. Senza perdere un attimo, la donna era corsa fuori per allontanare i cani dal capriolo ma, nonostante la celerità, non era riuscita ad evitare che i segugi da caccia provocassero ferite mortali.

Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento Europeo ha affermato: «Dov’è l’assessore regionale alla caccia Daniele Stival, impegnatissimo a salvaguardare il bracconaggio legalizzato della caccia in deroga? Perché non interviene per condannare questa barbarie che ha visto un giovane capriolo mangiato vivo dai segugi dei cacciatori? Siamo di fronte ad un gravissimo atto di maltrattamento di animali. È stato, inoltre, ucciso un Capriolo in un ambito dove sarebbe protetto, dove è avvenuto il fatto è una specie protetta, visto che gli ungulati sono cacciabili solo nelle riserve alpine. I delinquenti che hanno premuto il grilletto del fucile hanno poi utilizzato una munizione spezzata, illegale per la caccia agli ungulati e che ha fatto morire il capriolo tra atroci sofferenze».

Dopo l’ennesimo atto di vigliaccheria messo in atto dai bracconieri, Zanoni non è disposto a tollerare oltre: «È necessario chiudere immediatamente la caccia nell’ambito Nord per tutto il resto della stagione venatoria. Occorre un segnale forte di condanna per atti di bracconaggio come questo visto che le sanzioni previste dalla legge sulla caccia 157/92 per azioni delinquenziali di questo tipo sono ridicole: non è previsto il ritiro della licenza ma semplicemente un’ammenda fino a 1.500 euro. L’Italia è lo Stato con le sanzioni più basse e inefficaci di tutta Europa e questo favorisce criminali come quelli che hanno ferito il Capriolo".

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