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Cronaca Enego

Capriolo di Cittadella liberato a Enego

Una storia a lieto fine, iniziata l'11 maggio scorso quando la polizia provinciale di Padova, congiuntamente ai vigili del fuoco, era intervenuta nella cinta muraria cittadellese, avvertita della presenza dell'animale da numerosi cittadini

Liberato ad Enego, località Croce di Lerche, uno splendido esemplare di capriolo maschio che aveva posto sotto assedio, con il suo trofeo forcuto – come si chiamano in gergo tecnico le corna sulla testa - le mura di Cittadella.

Una storia a lieto fine, iniziata l'11 maggio scorso quando la polizia provinciale di Padova, congiuntamente ai vigili del fuoco, era intervenuta nella cinta muraria cittadellese avvertita della presenza dell'animale da numerosi cittadini che hanno poi assistito, sorpresi ed un po' emozionati, all'operazione di soccorso.

“In effetti – sottolinea il comandante degli agenti vicentini Claudio Meggiolaro – non è molto usuale un intervento di questo tipo in un centro così grande e trafficato anche se ormai la loro diffusione avviene anche in pianura”. Età apparente di 2 anni, il capriolo al momento del recupero era fortemente debilitato e stremato a seguito dei numerosi tentativi di uscire dalla fossa. Una volta catturato, è stato trattenuto in un idoneo recinto fino alla sua completa riabilitazione, ma prima visita dei veterinari dell'Ulss 15 "Alta Padovana" che lo hanno riconosciuto in buone condizioni di salute, privo di sintomi clinici ed idoneo alla successiva liberazione in natura.

Che c'azzecca Vicenza? Semplice, per due terzi collinare e montagnoso, il territorio è vicentino è l'ideale per gli ungulati. Di qui la decisione congiunta di liberarlo sull'Altopiano, alla presenza degli agenti di entrambi i comandi e del Direttore della Riserva Alpina di caccia Ivo Boscardin. Questa zona è stata scelta perché è una località tranquilla e considerata dalla polizia provinciale di Vicenza, una località idonea per la specie, lontana da zone urbanizzate e ricca di specie vegetali; questo esemplare contribuirà a rigenerare la popolazione presente in loco, rafforzandola geneticamente e rendendola maggiormente rigogliosa. Anche stavolta sotto lo sguardo soddisfatto di persone che passeggiavano in zona.

Conclude Meggiolaro: “Ho autorizzato di buon grado l'operazione perchè è la prima volta che si configura questa collaborazione tra le polizie provinciali di Vicenza e Padova. Senza confini amministrativo-geografici in quanto la fauna selvatica e l'equilibrio dell'ecosistema non guarda agli ostacoli giuridici, ma al territorio nel suo complesso. Senza dimenticare mai l'importante ruolo di tutela faunistico/ambientale del nostro Corpo, che ogni giorno è chiamato dai cittadini ad effettuare operazioni di recupero di fauna selvatica in difficoltà”.

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