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Cronaca

Capanni di caccia liberalizzati, animalisti veneti sul piede di guerra

Mercoledì in Regione si vota la proposta di legge n 54, che prevede la possibilità per i cacciatori di costruire casette per gli appostamenti sul tutto il territorio. Le associazioni animaliste sono sul piede di guerra: "La proposta Berlato è contro la Costituzione, se passa ci rivolgeremo alle autorità competenti"

Si terrà mercoledì in Consiglio Regionale del Veneto, la votazione sul progetto di legge n.54 presentato dal consigliere Sergio Berlato, noto cacciatore da sempre a favore delle posizioni del mondo venatorio.

Il progetto prevede la liberalizzazione della costruzione degli appostamenti di caccia. Se approvato consentirà alle doppiette di costruire ovunque, su tutto il territorio regionale, appostamenti in legno e ferro, alti decine di metri fino al limite della chioma degli alberi, senza dover chiedere alcun permesso edilizio per la loro costruzione e senza dover dimostrare la disponibilità del proprietario del terreno sul quale saranno edificati, se non tramite un’autocertificazione. Un’ipotesi considerata aberrante dalle associazioni animaliste. Nel 2013, una norma simile, era costata il deferimento della Regione Veneto alla Corte Costituzionale in quanto giudicata in violazione delle norme nazionali poste a tutela degli animali selvatici.

“Già in corso di audizione presso la Commissione Consiliare – commentano Enpa, Lav, Lac e Lipu in un comunicato- avevamo messo in guardia i consiglieri sui contenuti gravemente lesivi della fauna selvatica, della proprietà privata e della Costituzione, del progetto di legge a firma Berlato”. Tuttavia, nonostante l’impegno delle associazioni che hanno presentato dettagliati documenti tecnici, il testo che i consiglieri regionali si troveranno a votare in aula, non ha subito variazioni nei punti contestati. 

Se la legge regionale passerà, consentirà, infatti, ai cacciatori di edificare gli appostamenti senza dover sottostare alle norme in materia edilizia che invece riguardano tutti i cittadini, svuotando così il valore dei piani regolatori dei comuni che non potranno decidere dove consentire l’installazione di costruzioni altamente lesive del paesaggio e dell’ambiente. Secondo le associazioni, si potrebbero inoltre creare delle sperequazione tra i cittadini, come nel caso degli agricoltori che per poter costruire un capanno degli attrezzi sul loro terreno devono essere in possesso delle regolari autorizzazioni edilizie.

“Chiediamo a tutti i Consiglieri Regionali un atto di responsabilità istituzionale votando contro l’inaccettabile provvedimento a firma Berlato – concludono le associazioni – l’estremismo venatorio ed i suoi sostenitori devono essere messi in condizione di non nuocere al patrimonio ambientale e faunistico della nostra regione che lo Stato tutela con le sue leggi in nome di tutti i cittadini. Considerate le gravi illegittimità del progetto di legge, adeguatamente rappresentate e documentate dalle associazioni nel corso delle audizioni tenutesi presso la Commissione Consiliare competente, si ritiene che i Consiglieri Regionali possono essere considerati adeguatamente informati sulle incostituzionalità contenute nel progetto di legge n.54 che andranno a votare mercoledì in aula. Ne consegue che le associazioni chiederanno alle Autorità competenti sia valutata la loro eventuale, diretta responsabilità in sede erariale, a seguito di successiva censura della legge regionale da parte della Corte Costituzionale."

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