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Cronaca Castelgomberto

Sparò al gattino: cacciatore nei guai

Rintracciato l'uomo che sparò al micio di Giancarlo Bastianello, in via Monte Schiavi a Selva di Trissino. Intervenute le giardie zoofile dell'Enpa, dovrà difendersi dall'accusa di "uccisione di animale"

Andrà a processo con l'accusa di "uccisione di animale", il cacciatore che, in zona Monteschiavi, nel comune di Castelgomberto, ha sparato al micio Jonathan, di proprietà della famiglia Battistello che denunciò il fatto nei primi giorni di ottobre. Il reato, previsto dal codice penale all'articolo 544 prevede una pena dai 4 mesi ai due anni. ANIMALI NEL VICENTINO

I FATTI  Forse disturbato dalla presenza del gatto, qualcuno gli sparò in faccia e ne occultò il cadvere sotto delle ramaglie nel bosco (Monteschiavi si trova in collina). Rinvenuto dai proprietari, sono intervenute le guardie zoofile dell'Enpa che, con un nuovo ed innovativo sistema di indagine, hanno individuato il colpevole. Si tratterebbe di un cacciatore di Trissino.

L'INDAGINE Da quello che è trapelato, riferisce il sito specializzato Geapress, sembra che il micio si sia avvicinato al capanno di caccia disturbando i richiami del cacciatore. Doveva continuare a sparare contro i tordi, e così sembra che sia stato. Ora l'uomo dovrà difendersi dall’accusa di uccisione d’animale. Richiesto il ritiro dell’arma e del realtivo porto di fucile uso caccia.

I COMMENTI “Ogni anno nella nostra provincia – ha commentato Renzo Rizzi, portavoce del Coordinamento Protezionista Vicentino – almeno una cinquantina risultano essere gli animali d’affezione uccisi dai fucili da caccia, è una vera piaga“. Un gesto inqualificabile ancorchè diretto ad un’animale d’affezione e che perciò coinvolge gli affetti dei proprietari. “Mi è capitato di vedere persone – spesso anziane ha aggiunto Renzo Rizzi – piangere perché gli era stato ucciso con una fucilata l’unico amico, ritengo comportarsi in questo modo sia una delle vigliaccate peggiori e, non sussistano scusanti per chi le compie. Faccio un plauso alle guardie zoofile, che ancora una volta hanno risolto il caso, e dato un nome e un cognome al colpevole, questi agenti che lavorano a costo zero per la comunità con vera passione e, come hanno dimostrato, di sapere come arrivare al risultato”.

Deciso il commento di Giacarlo Bastianello, proprietario di Jonathan: “io, nonostante tutto ho già fatto un gesto magnanimo, ma dopo tre animali di famiglia sparati negli ultimi anni, esigo che sia finita qui”.

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