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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

La polemica: "Un'offesa a Vicenza invitare gli architetti dell'ecomostro"

L'Osservatorio urbano-territoriale di Vicenza, un tavolo di discussione di cittadini sui temi urbanistici, punta l'indice contro la presenza di Nunes e Byrne al festival "La città dell'architettura"

Esplode la polemica sul festival "La città dell'architettura" in corso in questi giorni a Vicenza. La "pietra dello scandalo", termini in tema, visto che si parla di edifici, è la presenza in città dei due architetti portoghesi Joao Nunes e Goncalo Byrne, autori, tra i tanti progetti, anche del complesso di Borgo Berga. 

"Il progetto più devastante che la città ricordi negli ultimi decenni, lungo i fiumi Bacchiglione e Retrone e che comprende, oltre al nuovo tribunale, numerosi edifici a carattere commerciale e residenziale - accusa l'Osservatorio urbano-territoriale -  Una colata di cemento di centinaia di migliaia di metri cubi a pochi passi dal centro storico e da Villa La Rotonda (simbolo del patrimonio palladiano tutelato dall'Unesco) che ha deturpato uno dei più antichi quartieri di Vicenza". L'Osservatorio è un tavolo di discussione tra cittadini sulle tematiche dell'urbanistica e dell'ambiente. 

L'osservatorio ha recentemente presentato un esposto, congiuntamente all’associazione Legambiente e al Comitato contro gli abusi edilizi di Vicenza al Corpo Forestale dello Stato per denunciare la violazione del Testo Unico sulle opere idrauliche in quanto alcuni edifici costruiti a Borgo Berga, tra cui il nuovo tribunale, non rispettano le distanze dai fiumi Retrone e Bacchiglione così come richiesto dalla norma statale. La denuncia ha assunto anche un carattere nazionale grazie ad una interrogazione parlamentare del  Movimento5Stelle ai Ministri dell’Ambiente e della Giustizia.

"Ci indigna profondamente sapere che il Comune ha affidato gli spazi del monumento pubblico più prestigioso di Vicenza, la Basilica palladiana, a due architetti che si sono prestati a dare la loro firma per nobilitare (senza esito alcuno, ovviamente) una colata di cemento devastante per il contesto urbano e paesaggistico-ambientalo - prosegue la portavoce Romana Caoduro - È grave per noi cittadini sapere che l’Amministrazione comunale si offre come facilitatore di operazioni  all’inconfondibile marchio speculativo: si chiamano gli stessi nomi che hanno sfregiato la città a Borgo Berga per progettare (e forse realizzare) la nuova urbanizzazione dell’area pubblica del Mercato nuovo, sulla quale si stanno concentrando i nuovi appetiti e gli interessi dei costruttori".
 

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