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Cronaca

Blitz nei campi nomadi: arrestato il figlio del rapinatore ucciso da Stacchio

Alan Cassol, 19 anni, è stato arrestato, con altri 6 giovani, nel corso di un'operazione nel Trevigiano che ha visti coinvolti 120 militari. Contestati una decina di colpi ai danni bar e locali

In manette il figlio di Albano Cassol, il nomade 41enne che ha perso la vita durante la rapina alla Zancan di Nanto, colpito dal proiettile sparato da Graziano Stacchio. Alan, 19 anni, è stato arrestato nel corso di un'operazione, nel Trevigiano, che ha visto coinvolti 120 carabinieri.

L'operazione "All-In" era volta alla ricerca dei componenti di un ampio sodalizio specializzato nei furti agli esercizi commerciali della Marca e ha  visto coinvolti i carabinieri del comando provinciale di Treviso (soprattutto Conegliano), il Nucleo Cinofili di Bologna e Torreglia (PD), il 14° Nucleo Elicotteristi di Treviso e il 4° Battaglione Mobile di Mestre per un totale di 120 uomini in servizio.

Lunedì mattina sono state così eseguite ben sette ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di giovani dai 18 ai 26 anni, tutti appartenenti a famiglie nomadi di giostrai della zona e accusati di associazione per delinquere
finalizzata ai furti nei negozi trevigiani. Oltre al figlio di Cassol, vertice organizzativo del gruppo, sono stati arrestati  i fratelli G.N. e G.M rispettivamente 20enne e 23enne di Mareno di Piave, Z.L. 20enne arrestato però a Trento, i 20enni D.M. e F.N anche loro di Mareno e arrestati a Loria di Castelfranco Veneto e il 33enne Z.G di Giavera del Montello. E' stato inoltre accertato che diversi tra loro avevano alle spalle anche alcuni piccoli precedenti di polizia.

Secondo le forze dell'ordine che stanno svolgendo le indagini
coaudiuvate dalla Procura di Treviso, alla banda sono ad oggi contestati una decina di colpi a bar e sale slot in tutta la Marca trevigiana, principalmente a Mareno di Piave. Vazzola, Santa Lucia di Piave, Colfosco e Conegliano, tutta tra metà gennaio e i primi di marzo. Secondo gli inquirenti, i ragazzi prima visionavano personalmente i locali da derubare e poi la notte procedevano al furto, ma spesso sono stati fortunatamente ripresi dalle telecamere di sorveglianza degli immobili assaltati, le cui immagini sono state poi fondamentali nel riconoscimento dei giovani. Del sodalizio facevano parte solo neo maggiorenni atletici e forzuti, caratteristica necessaria per entrare nel gruppo in quanto i colpi programmati richiedevano tutti velocità d'azione e capacità di auto-difesa per ridurre al minimo i tempi dei blitz e per evitare ogni possibile complicanza.

In ogni caso, grazie all'operazione dei carabinieri, è stato possibile sequestrare due armi giocattolo, ma del tutto uguale alle originali, alcuni televisori, dei prodotti professionali per parrucchieri e diversi sacchetti di monetine per un totale di almeno
3mila euro, anche se ogni colpo messo a segno fruttava al minimo tra i 4 e i 5mila euro.

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