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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Brendola

Avevano una ditta di import export dall'Africa, in realtà gestivano rifiuti pericolosi

Operazione dei carabinieri a Brendola. Tre nigeriani e due ghanesi, dei quali solo uno in regola, avevano stoccato in un capannone tonnellate di rifiuti speciali

Anzichè una ditta di import export dall'Africa, accastavano rifiuti ferrosi, presumibilmente per rivenderli, molti dei quali pericolosi per l'ambiente. 

Venerdì alle 16, a  Brendola, a conclusione di attività  d’indagine, i carabinieri, congiuntamente a personale ARPAV di Arzignano, hanno deferito in stato di libertà per “attività di gestione rifiuti non autorizzata, in concorso” O.O.F., nigeriano, 27enne, residente a Padova, O.B., nigeriano, 33 enne, domiciliato a Montecchio Maggiore, S.E., ghanese, 36 enne, domiciliato a Brendola, O.O.S, nigeriano, 43 enne, residente a Brendola (tutti gravati da precendenti ed irregolari) e S.K.O, ghanese, 55 enne 1960, residente a Brendola, regolare, titolare della ditta.

A seguito del controllo effettuato presso la “SOMUA KOFI OMARI”, in via Natta 13, gestita dagli indagati e organizzata su due capannoni industriali, i militari constatavano che gli indagati stoccavano negli immobili e nelle immediate pertinenze innumerevoli quantità di rifiuti pericolosi speciali quali, elettrodomestici, apparati elettrici vari, residui di pigmenti per la lavorazione di pelli, gruppi di compressori per refrigerazione, batterie al piombo, parti di auto e molti altri rifiuti pericolosi. L’azienda è stata quindi sottoposta a sequestro penale. 

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