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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Via Stazione

Autunno caldo per la scuola: studenti in piazza contro la riforma Renzi

L'appuntamento per gli studenti della provincia è alle 8.30, davanti alla stazione per un corteo che sfilerà per le vie del centro. Oltre all'opposizione alla riforma della "buona scuola", molti i punti cardine della protesta, dal preside manager alla parità di genere passando per la solidarietà ai migranti

Si prennauncia un autunno caldo per la scuola vicentina. Come nel resto d'Italia, venerdì prenderanno il via una serie di mobilitazioni contro la "buona scuola" del governo Renzi e non solo. L'appuntamento per gli studenti della provincia è alle 8.30, davanti alla stazione per un corteo che sfilerà per le vie del centro. 

"La scuola è ricominciata da poco ma non c'è tempo da perdere quando si tratta del nostro futuro! La buona scuola è stata approvata ma la nostra protesta non si ferma! - riferiscono gli studenti del Coordinamento -  In piazza per una scuola pubblica che non può finire in mano ai privati. In piazza perché la scuola non è un'industria e il preside non è il suo manager ma un membro di un'istituzione democratica. In piazza per cacciare razzisti e omofobi dalle scuole e in solidarietà ai migranti che stanno attraversando i confini dell'Europa. In piazza per fare chiarezza sull'educazione alla parità di genere. L'ideologia del gender non esiste, nella buona scuola si parla solo di educazione agli stereotipi di genere. In piazza per maggiori investimenti all'edilizia scolastica. In piazza contro il caro scuola. In piazza per lanciare la campagna del boicottaggio delle prove Invalsi. In piazza per gli stage retribuiti. Renzi, questa scuola non è affatto buona! L'unica buona scuola è quella che ha voglia di farsi sentire!"

Stesso appello anche dalla Rete degli studenti: "Nella riforma della scuola ci sono dei punti che non possiamo accettare!! La nostra idea di scuola non è quella del preside manager, non è quella senza la rappresentanza studentesca, non è quella in cui entrano interessi dei privati. Siamo inoltre contrari all'incentivo alle scuole private tramtite la detassazione - proseguono - Gli studenti non hanno alcuna voce in capitolo per quanto riguarda la programmazione dell'offerta formativa che diventa ora molto importante in quanto da questa derivano finanziamenti, accordi con enti privati (camere di commercio, industrie..). Il preside potrà attivare finanziamenti esterni (da privati) per percorsi formativi senza dover chiedere l'opinione degli studenti. I finanziamenti privati portano a una distinzione di scuole di diverso livello peggiorando sempre più le scuole già disagiate. Esigiamo una legge per il diritto allo studio, della quale la regione veneto è sprovvista. Sopratutto in questi anni di crisi è di estrema importanza che chiunque possa accedere all'istruzione senza che essa sia un lusso per pochi. Dimostriamo la nostra contrarietà e il nostro rifiuto alle tendenze neofasciste e razziste di alcune forze politiche che conquistano sempre più popolarità. Gli studenti sono solidali coi migranti. Siamo contrari alla linea politica neoliberista del governo Renzi in quanto questi provvedimenti sono i contrasto con le nostre rivendicazioni".

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