Arzignano, stroncato giro di documenti falsi per bengalesi
L'attività investigativa dei carabinieri originata da un atto di matrimonio con autenticazione sospetta dell'ambasciata italiana in Bangladesh
Fermato un grosso giro di timbri e firme false ad opera di bengalesi diventati cittadini italiani. La falsificazione di documenti serviva ad ottenere il ricongiungimento con i famigliari. Dalla collaborazione con il Comune di Arzignano i carabinieri della città del Grifo hanno avviato nei mesi scorsi un'indagine conclusasi venerdì con l'identificazione dei due responsabili dell'attività illecita.
Trattasi di P.M.M.H., classe 1976, e P.J., classe 1988, entrambi residenti a Montecchio Maggiore, regolari e incensurati. Ai connazionali chiedevano 300 euro a pratica.
Tutto è iniziato con un'autenticazione dubbia di un atto di matrimonio da parte dell'ambasciata italiana a Dhaka, in Bangladesh. Da un controllo è emerso che era tutto falso, dalle dichiarazioni alle firme dei funzionari passando per i timbri.
Da lì i carabinieri, con l'aiuto dell'ufficio demografico di Arzignano, hanno cercato e trovato altre autenticazioni simili, tutte comprese tra il 2015 e il 2017. Lo stesso succedeva nei comuni di Montorso e Montecchio Maggiore.
Inviati i documenti a Dhaka, all'ambasciata non restava altro che confermare la falsità delle carte.
La polizia giudiziaria ha quindi trovato nelle abitazioni dei due indagati ben venti documenti falsi in via di produzione e 13.150 euro in contanti.
Adesso l'indagine sarà estesa a tutto il territorio nazionale perchè appare molto probabile che atti falsi siano stati depositati dai due indagati anche in altri comuni italiani.