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Cronaca Arzignano

Da Scampia a Vicenza, traffico di rifiuti e riciclaggio: l'ombra della Camorra nel Vicentino

Durante il blitz, i poliziotti della Questura di Vicenza e i finanzieri della Compagnia di Arzignano hanno sequestrato 410 bancali contenenti 587 tonnellate di rifiuti gestiti da una società senza alcuna autorizzazione. perquisizioni in provincia di Vicenza, in Campania e in altre regioni del Nord Italia

Vasta operazione della polizia e della guardia di finanza sul traffico di rifiuti e il riciclaggio di denaro. Una trama ancora tutta da chiarire che parte da Scampia, quartiere di Napoli e arriva nel Vicentino, con il sospetto che nell'ombra ci sia la mano della criminalità organizzata. 

Le forze dell'ordine, nei giorni scorsi hanno messo i sigilli alla "Enrica Srl" di Gambellara, società di import-export di abbigliamento sospettata di essere una ditta di copertura per attività illecite. Il blitz nell'azienda ha portato al sequestro di 410 bancali contenenti 587 tonnellate di rifiuti di  materie plastiche e polveri lavorate e stoccate dalla società senza le autorizzazioni necessarie. La società si è trasferita dalla Campania a Gamebellara nel 2017. Al suo interno, durante l'azione dei militari si trovavano due persone che non avevano nessun incarico certificato. Le indagini hanno però scoperto che una parte del materiale proveniva da un ecocentro privato scledense, che tuttavia non è tuttora indagato. 

DA SCAMPIA A VICENZA, PASSANDO PER IL NORD ITALIA

Tra i documenti contabili i finanzieri hanno trovato scritture contabili riconducibili a soggetti di  Napoli, Scampia e Palma Campania nei confronti dei quali sono scattate perquisizioni e sequestro di documentazione. «Quando abbiamo perquisito l'azienda di Gambellara questa versava in uno stato di abbandono completo al cui interno si trovava solo una persona che ha dichiarato di essere un colaboratore esterno», ha commentato il capitano Filippo Forcolin comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Arzignano". Perquisito anche l'ecocentro di Schio e l'abitazione del titolare della ditta ma le indagini sono ancora nel vivo per cercare di dipingere un quadro che potrebbe vedere coinvolte altre imprese del vicentino. La provenienza di molti dei rifiuti non è infatti ancora stata stabilita. 

Gli investigatori hanno sequestrato il cellulare di un soggetto di Altissimo, comune del Vicentino e effettuato controlli sia a Scampia che ad Assago, sede di una società il cui nome è apparso tra i registri controllati, che a Monticelli D’Oongina (Piacenza) ed Empoli. In particolare le perquisizioni sono state a carico di M.M. 44enne di Scampia (Napoli), indafato per traffico illecito di rifiuti; sua moglie, C.E. 35enne sempre di Scampia, titolare di una società con sede nello stesso stabile della Enrica; M.N. 48enne di Palma Campania, presente nel capannone di Gambellara e pure lui  indagato per traffico illecito rifiuti; R.C., titolare della società ceduta a M.M.; P.T. residente ad Altissimo; N.B. di Scampia; la società di Assago; ad Empoli; nell'ecocentro di Schio 

La Polizia di Stato della Questura di Vicenza e la Guardia di Finanza della Compagnia di Arzignano  hanno avviato un’indagine, all’inizio di quest’anno, su una società in provincia di Vicenza sospettata di fare da “paravento” per riciclaggio di denaro “sporco” e traffico illecito di rifiuti gestiti dalla criminalità organizzata. Nell’ambito dell’attività, è stato effettuato un accesso nell’azienda che apparentemente opera nel settore dell’abbigliamento.

Due indagati

Durante il blitz, i poliziotti della Questura di Vicenza e i finanzieri della Compagnia di Arzignano hanno sequestrato 410 bancali contenenti 587 tonnellate di rifiuti gestiti dalla società senza alcuna autorizzazione. Sia il capannone che il materiale sono stati sottoposti a sequestro; nella circostanza, due pregiudicati di origini napoletane sono stati indagati per traffico illecito di rifiuti.

La DDA

Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Venezia che coordina le indagini, le Fiamme Gialle e la Polizia di Stato hanno effettuato perquisizioni in provincia di Vicenza, in Campania e in altre regioni del Nord Italia. L’attività ha riguardato anche un ecocentro nel vicentino.

Durante l’operazione sono stati sequestrati computer, telefoni cellulari e documenti ora al vaglio degli inquirenti.

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