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Cronaca

Arrestato a Vicenza l'assassino di un profugo a Padova

Un liberiano di 31 anni, anche lui in Italia per motivi umanitari, domiciliato all'Arcella, ma residente nel Veneziano è stato fermato a Vicenza, con l'accusa di aver sgozzato un connazionale

Arrestato a Vicenza il presunto assassino di Terry Ayaga, il 34enne nigeriano, con permesso di soggiorno per motivi umanitari, ucciso al culmine di una lite tra extracomunitari, all'alba di lunedì, al club "Le Parisien", in via Vigonovese, in zona Camin.

Come riferisce PADOVAOGGI, i carabinieri del comando provinciale di Padova, al termine di articolate indagini, ritengono di avere ricostruito l'intera dinamica del delitto e parlano di "gravi indizi di colpevolezza" nei confronti di un 31enne liberiano, anche lui in Italia per motivi umanitari. Lo straniero, con domicilio a Padova all'Arcella, sarebbe residente a Martellago, nel Veneziano. I militari lo avrebbero fermato in un appartamento del capoluogo, con ancora gli indumenti intrisi di sangue. Per ora il giovane nega ogni addebito.

scena del crimine-2I FATTI. L'efferata lite tra extracomunitari era scoppiata intorno alle 5.30, su una scala all'esterno del club afro "Le Parisien", locale frequentato da stranieri, all'angolo con via dell'Artigianato, in zona Camin. Il capannone nel quale è stato ricavato il locale, gestito da un nigeriano, è di proprietà di un italiano ed è circondato da attività gestite da persone di varia nazionalità. Ad avere la peggio durante la rissa era stato il 34enne nigeriano, Terry Agaga, regolare in Italia con permesso di soggiorno rilasciato dalla questura di Padova nel settembre 2014 per motivi umanitari, incensurato, soccorso dai sanitari del Suem 118 a terra con una profonda ferita al collo e deceduto poco dopo in ospedale.

LA PISTA DELL'OMICIDIO. I carabinieri del Nucleo investigativo avevano sin da subito lasciato aperta ogni ipotesi sull'accaduto, compresa quella dell'omicidio, visto che l'uomo era stato visto litigare con un connazionale poco prima. Oltre al ferito, al momento dell'arrivo sul posto degli inquirenti si trovavano anche una cameriera in servizio nel locale, che ha telefonato al 118 per i soccorsi, un avventore che ha tamponato la ferita al collo dell'uomo e lo stesso titolare del club. Ancora da stabilire l'arma usata per le lesioni, forse un oggetto appuntito come un coltello, un punteruolo, ma anche un collo di bottiglia, che, colpendo il 34enne all'altezza della nuca, gli ha procurato un foro alla gola. L'uomo era andato nel locale con la sua bicicletta e senza telefono cellulare. Risultava ospite alla residenza Leopardi, mentre sempre a Padova si trova anche il fratello della vittima, presto informato dell'accaduto. L'area era stata transennata e posta sotto sequestro.

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