Vicenza, questura sotto organico: anni di arretrati nel censimento delle armi da fuoco
Ogni cinque poliziotti che vanno in pensione ne arriva solo uno. L'Ugl: "Se qualcuno ha una pistola in casa potremmo non saperlo anche se è registrata, perché manca chi la scheda"
Il 10 marzo l’Ugl Polizia di Stato scenderà in tutte le piazze d’Italia per protestare nei confronti della legge delega sul riordino delle carriere, considerata insufficiente per risolvere i problemi degli operativi, quali la carenza nei ruoli e l’invecchiamento eccessivamente elevato del personale. Problematiche comuni anche alla questura di Vicenza. In città non ci saranno manifestazioni ma l’Ugl segnala delle carenze nei servizi, a cominciare da un tema che riguarda molto da vicino la sicurezza degli agenti: il censimento delle armi da fuoco.
“Se devo fare una perquisizione in casa di una persona e verifico nel sistema se ha delle armi, potrei anche non trovare riscontro anche se quella persona magari in effetti ne possiede una – spiega Luca Prioli dell’Ugl Vicenza – e questo perché non c’è materialmente una persona che aggiorna l’archivio. Ci saranno almeno cinque anni di arretrati”. Secondo il sindacato un riassetto organico della polizia di Stato è diventato ormai una necessità. È infatti dal 2009, con il blocco del turn-over, che non viene fatto un contratto e se fino a dieci anni fa un poliziotto andava in pensione con 25 o 30 anni di servizio adesso la forbice arriva fino ai 42 anni.
“A Vicenza siamo sotto organico – continua Prioli – per fare un passaporto oggi ci vogliono dei mesi mentre alle volanti in 5 anni siamo passati da 11 operatori attivi 24 ore a solo sei”. E se, sempre dai dati forniti dall’Ugl, in tutta la provincia nell’ultimo decennio l’organico è diminuito del 25% - oggi lavorano per la pubblica sicurezza 260 persone, 100 in meno rispetto a dieci anni fa – l’età media del personale è di 47 anni. In questura, poi, tutto il personale fa il doppio turno per mandare avanti il sistema.
