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Cronaca

Anziani truffati, sequestrati alla banda Rolex e gioielli per 200mila euro

Lo scorso 20 ottobre si è conclusa, con le perquisizioni dei carabinieri, un'inchiesta della Procura di Padova su un gruppo criminale specializzata nei raggiri con la tecnica del "finto incidente". Preziosi erano stati rivenduti a banchi dei pegni di Roma e Venezia. Colpi anche nel Vicentino

Vari Rolex di valore tra i 50mila e i 12mila euro, anelli, orecchini e altri preziosi per un valore complessivo di 200mila euro. A tanto ammontano i gioielli sequestrati dai carabinieri di Castelfranco Veneto in banchi dei pegni di Venezia e Roma: si tratta di una parte della refurtiva che una banda specializzata in truffe agli anziani aveva "monetizzato" prima di essere sgominata definitivamente nel corso di un blitz dei militari, poche settimane fa. A coordinare l'indagine, come riporta Trevisotoday, è stata la Procura di Padova che ha iscritto nel registro degli indagati quattro uomini, responsabili almeno di 14 colpi messi a segno a Vigonza, Padova, Romano d’Ezzelino, Bassano e Rossano Veneto, Asolo e Riese Pio X e San Stino di Livenza (Venezia). Orologi e gioielli di valore sequestrati, a cui si è arrivati grazie al ritrovamento di alcune ricevute nel corso delle perquisizioni eseguite nelle abitazioni degli indagati, si trovano ora presso il comando di via Cornarotta a Treviso, a disposizione di chi ritiene di aver subito un raggiro da parte di questa banda. Uno dei Rolex (valore 28mila euro), ha riferito un investigatore, è stato ritrovato al polso di uno dei truffatori.

I malviventi usavano la tecnica della truffa "del falso incidente": facevano credere alla vittima, con telefonate in cui millantavano di essere avvocati o esponenti delle forze dell'ordine, che un familiare avesse avuto un incidente, o problemi con la giustizia, e con questo stratagemma si presentavano dai malcapitati a ritirare denaro o gioielli, come in questo caso. La banda aveva agito il 31 gennaio a Conegliano (in quel frangente una 84enne è stata strattonata e rapinata dall'uomo) e i carabinieri riuscirono, alcune settimane dopo, a identificare e arrestare Mirko Levak, 35 anni, oggi ancora sottoposto ad obbligo di dimora. Dall'arresto di Levak gli investigatori dell'Arma di Castelfranco Veneto hanno ricostruito i colpi, messi a segno in tutto il Veneto, dai suoi complici.

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