Si è conclusa la seconda fase di una lunga attività che ha visto impegnato i militari del Reparto Operativo del Comano Provinciale CC di Vicenza nel tentativo di dare solida e pratica applicazione alle norme del Codice Antimafia in particolare nella parte relativa all’applicazione vera e propria delle misure di prevenzione patrimoniali. L’indagine costituisce uno dei primi tentativi, se non il primo, di aggressione all’impenetrabile mondo dei nomadi e ai loro tesori nascosti.

Basata sull’evidenza di un tenore di vita spropositato (contornato da macchine, quali Porche, Mercedes, Bentley, e abitazioni mobili di gran lusso) rispetto al reddito dichiarato, spesso pari allo zero negli ultimi 15 anni, nonché su un profilo di pericolosità sociale deducibile dalle denunce, arresti, condanne per reati contro il patrimonio, costata un anno di duro lavoro, per la raccolta degli elementi utili a sostenere la richiesta di applicazione di misura patrimoniale, ha incontrato, dapprima l’approvazione del Procuratore della Repubblica e successivamente ha retto al vaglio del giudice.

Giovedì, infatti, nel prosieguo dei sequestri eseguiti già lo scorso giugno 2015, tra questo capoluogo e la provincia di Verona, più esattamente in Ronco all’Adige, trenta militari del Reparto Operativo, della Compagnia CC di Vicenza e di quella di Legnago, hanno proceduto a dare esecuzione a provvedimento emesso dal Tribunale di Vicenza che, concordando - in parte - con la proposta di sequestro finalizzato alla confiscata formulata a suo tempo da parte del Procuratore della Repubblica di questa città, notificando l’ordine di sequestro per quattro autovetture, un casa mobile, un semirimorchio, due roulotte, conti correnti, la cui proprietà era ed è riconducibile a nomadi italiani. Alcuni degli obiettivi del sequestro sono mancati all’appello, nel campo sito in Biron di Sopra: una Porche modello Panamera, un semirimorchio ed una roulotte lussuosi,  il contenuto di un conto corrente, nel frattempo prosciugato e chiuso, mentre sono state sequestrate due autovetture Yaris, una Mercedes classe “B”, una roulotte.

Protagonisti dell’indagine patrimoniale condotta da parte degli investigatori del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza, quattro nomadi tre dei quali normalmente domiciliati nel capoluogo berico.