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Cronaca

Altra razzia sulle auto in sosta, preso di mira il park ospedale: un arresto

Hanno agito in due in pieno giorno, visti da diversi pazienti e grazie agli agenti di stanza in ospedale la refurtiva è stata recuperata. Un criminale è stato arrestato (anche per il reato di minacce di morte) e un altro è riuscito a scappare

Sono ormai centinaia i furti nelle auto parcheggiate. Finestrini rotti, vetture saccheggiate anche per pochi spiccioli. Una situazione che dura da parecchie settimane e che coinvolge sia il centro storico di Vicenza che i quartieri periferici. L'allarme è scattato e le forze di polizia hanno ottenuto dei discreti risultati con l'identificazione, nel giro di pochi giorni, di diverse persone responsabili dei furti. Furti non riconducibili a una solo individuo e nemmeno a una "banda" specifica.

Lo schema si ripete ogni giorno, con varie segnalazioni sui social. E se di solito i colpi avvengono di notte, ieri si aggiunto un nuovo tassello del fenomeno delle "auto scassà" che tanto fa discutere la città. Il furto è infatti avvenuto pomeriggio, verso le 14 al San Bortolo. Mohamed Travelsi, tunisino del 90, assieme a un complice ha colpito in pieno giorno e nel parcheggio interno dell'ospedale di Vicenza. Sotto agli occhi di pazienti, operatori sanitari e agenti di polizia, ha scassinato la serratura di due auto e arraffato tutto quello che poteva arraffare. Nello specifico: tre iPhone (modelli dal 5 all'7), delle cuffie AirPod, 195 euro in contanti assieme a vari RayBan e Persol.

È questo il bottino che i poliziotti hanno trovato addosso al 30enne quando l'hanno arrestato. Poco prima, Travelsi, indossando  un vistoso cappello rosso, ha aperto le porte della Mercedes di una paziente e di una Volskswagen di un collaboratore dell'ospedale mentre il suo socio, nel frattempo, faceva il palo. Visti da diverse persone, e subito scattato l'allarme. Un paio di agenti ha bloccato il tunisino mentre il complice è corso verso l'uscita, è saltato sul tetto di una macchina ed è sparito verso parco Querini.

La refurtiva è stata fatta vedere ai proprietari delle due auto e il collaboratore dell'ospedale ha riconosciuto il dollaro che di solito metteva nel portafoglio come portafortuna e ritrovato assieme ai 195 euro nelle tasche di Travelsi. Travelsi, nel riconoscere le origini orientali nella signora della Mercedes nella quale ha tentato di portar via il navigatore e rubato 10 euro in monetine, si è poi rivolto alla donna con una frase in arabo successivamente tradotta a spanne come "Aiutami a non finire in galera". Lei gli ha risposto per le rime e lui le ha fatto con le mani il segno di "ti taglio la gola" prendendosi pure l'accusa di minacce oltre a quella di furto e riccettazione. 

Il 30enne è risultato irregolare in Italia e la questura ha provveduto a richiedere l'espulsione che è diventata subito definitiva. La procedura prevede il passaggio in un Cie, ma nessun centro aveva posti disponibile. Nel processo per direttissima che si è svolto nella mattinata di sabato sono emerse le responsabilità del tunisino che è stato condannato a 10 mesi e poi subito rilasciato, in attesa dell'espulsione. Indagini in corso, attraverso la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza, per risalire al complice. 

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