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Cronaca Centro Storico / Piazza San Pietro

Profughi, altri 25 a Vicenza. Variati chiede garanzie

I punti fermi del sindaco berico: una gestione organizzata che prevenga arrivi incontrollati, assicuri il controllo sanitario, preveda azioni di mediazione culturale ed affidi alle forze dell'ordine tutti gli aspetti relativi alla sicurezza

“Sull’accoglienza di profughi, se la Regione e lo Stato chiedono, Vicenza è pronta a fare la sua parte. Ad alcune condizioni. Io non dico no a priori alla richiesta della Regione come hanno fatto certi amministratori, con dichiarazioni demagogiche, incivili ed egoiste. Ma chiedo contestualmente una gestione organizzata che prevenga arrivi incontrollati di disperati, assicuri il controllo sanitario dei profughi inviati nella mia città, preveda azioni di mediazione culturale ed affidi alle forze dell’ordine tutti gli aspetti relativi alla sicurezza”. Così il sindaco di Vicenza Achille Variati ha commentato l’arrivo a Vicenza di 25 profughi deciso da Regione e Prefettura di Venezia che, su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno stilato il ”Piano di distribuzione per la regione Veneto dei profughi dal Nord Africa”.
Gli immigrati destinati a Vicenza potrebbero arrivare già domani dal centro di Manduria. La Prefettura ha chiesto disponibilità a Ipab, che ha acconsentito e li accoglierà all’istituto Salvi, in un’ala autonoma e in disuso.
I costi dell’accoglienza, come assicurato in una nota scritta inviata al sindaco Variati e al presidente dell’Ipab Rolando dal prefetto Fallica, saranno a carico dello Stato, che ha previsto fino a 40 euro al giorno per ciascun immigrato ospitato.
“Da quanto abbiamo appreso – ha aggiunto il sindaco – lo Stato ha chiesto aiuto alle Regioni. D’intesa con le Prefetture e le Province, è stato deciso che i Comuni dovranno ospitare 1 profugo ogni 2000 abitanti, che per Vicenza significa organizzare l’accoglienza di almeno una cinquantina di persone. Ai Comuni, insomma, è stata chiesta la collaborazione su decisioni e intese già prese. Io però non mi sottraggo lala richiesta della Regione, perché penso che anche la nostra città possa fare la sua parte per questa povera gente: purché si proceda in modo organizzato e sicuro”.
Di qui, dopo l’annuncio del Prefetto, l’immediata attivazione della macchina organizzativa, con la collaborazione degli Alpini di Vicenza.
Il presidente dell’Ipab Giovanni Rolando ha individuato negli ambienti dell’ex reparto Chiostro 2 del Salvi, oggi dismesso, gli spazi dove ospitare i 25 profughi: “Si tratta – ha spiegato il presidente Ipab - di 7 camere da 4 letti e da 3 letti, indipendenti dal resto dei reparti sia per quanto riguarda i servizi igienici, sia per la sala mensa e tv dove i profughi mangeranno e passeranno il tempo libero. Stiamo stilando un regolamento anche in francese, che mi dicono essere compreso dagli immigrati in arrivo, perché siano chiare a tutti le regole e gli orari della nostra comunità. E’ evidente che per i dipendenti Ipab si tratterà di un aggravio di lavoro, ma conto sulla loro professionalità e solidarietà, già dimostrate nell’accogliere gli sfollati dell’alluvione”.
Le brande, già stamani, sono state portate e montate dagli alpini della sezione Vicenza centro storico: “Ringrazio il loro cuore grande – ha detto il sindaco – perché hanno risposto senza indugio, non appena mi sono rivolto al presidente Giuseppe Galvanin”.
Appena arrivati a Vicenza e prima di essere portati al Salvi, in accordo con l’Ulss i profughi saranno sottoposti ad una visita medica per escludere qualsiasi rischio di tipo infettivo. Quindi gli immigrati incontreranno i mediatori culturali attivati dai servizi sociali comunali: “Non sappiamo la durata della loro permanenza – ha spiegato il sindaco – ma queste persone vanno organizzate. Per questo saranno ascoltate da mediatori culturali che ne organizzeranno l’attività. Non escludo possano essere inserite in progetti socialmente utili”.
Quanto al controllo del rispetto delle regole della comunità, il sindaco si è appellato a Prefetto e Questore: “Ritengo – ha precisato – che questa sia una precisa competenza delle forze dell’ordine”.

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