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Vicenza noir, la storia dell'"erede": Pietro Maso

Nella notte fra il 17 e il 18 aprile 1991, a Montecchia di Crosara, andava in scena uno dei delitti che scosse maggiormente l'opinione pubblica nel '900

Nato a San Bonifacio, il 17 luglio 1971 ma sempre vissuto a Montecchia di Crosara, entrambi in provincia di Verona, Pietro Maso è il terzo e ultimo figlio di Antonio Maso (56 anni), agricoltore, e Rosa Tessari (48 anni) dopo due femmine di nome Nadia e Laura. I genitori sono molto religiosi anche se non eccessivamente rigidi; Pietro stesso fa il chierichetto da bambino e frequenta la prima media in seminario.
La sua vita scorre normale fino a circa un anno prima del delitto, quando alla scuola (abbandonata al terzo anno dell'istituto agrario) e a lavori del tutto insoddisfacenti, il giovane comincia a preferire un modo di vivere ben più stimolante e a lui congeniale, intraprendendo una vita consumistica da viveur del tutto in linea coi canoni del periodo: è amante del proprio aspetto, dei vestiti firmati e dei profumi, vive nell'ozio, viziato dai genitori e coccolato dalle sorelle. Maso ha un aspetto piacente e ha buon successo con le donne senza intrattenere però rapporti duraturi essendo estremamente narcisista. Si attornia di belle ragazze che gli piace esibire e di persone che gonfino il suo ego.
Ha un'intelligenza leggermente inferiore alla media e trova dei perfetti vassalli nei tre amici che lo aiuteranno nel delitto, dal quoziente intellettivo ancora più basso. Il primo è Giorgio Carbognin, 18 anni, il suo amico più caro, nonché principale complice del delitto. In apparenza un ragazzo senza grilli per la testa, dedito alla famiglia, alla chiesa e al lavoro. è però una personalità fragile e dipendente: da quando ha conosciuto Maso cerca di imitarlo in tutto, dai vestiti agli atteggiamenti, diventando amplificatore del narcisismo dell'amico. Potrebbe essere definito una personalità "a intermittenza": esemplare quando i punti di riferimento sono casa, chiesa e lavoro, totalmente diverso nella personalità quando il riferimento è Maso. Egli stesso dichiarerà: «da quando ho incontrato Pietro Maso la mia vita è cambiata totalmente, è diventata entusiasmante». Al gruppo si aggiungono Paolo Cavazza, 18 anni, e Damiano Burato, 17 anni, che seguiranno Maso ammaliati dal suo fascino e per guadagnare soldi facilmente

UN DELITTO PROGETTATO DA TEMPO

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