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"Di padre in figlia", luci e ombre sulla fiction del momento

I numeri della seconda puntata superano quelli già ottimi della prima: share da 24,2% a 27,9%. Stasera terzo appuntamento

La prima puntata, andata in onda il 18 aprile, aveva fatto ascolti da record sfondando il muro dei 6 milioni di spettatori ed uno share del 24,2%. La seconda, martedì 25 aprile, ha fatto ancora meglio con 6.565.000 telespettatori e share volato al 27,9%

"Di padre in figlia", la fiction "Made in Bassano" ambientata tra anni Sessanta e Settanta, ha scatenato diverse critiche in rete, ma sono polemiche che lasciano un po' il tempo che trovano visto il successo di pubblico raccolto. E pazienza se qualsiasi veneto avrà notato che il dialetto non è proprio quello usato a Bassano (e forse in nessun'altra località). Poi sono state ravvisate una serie di incongruenze storiche: oggetti che appaiono qua e là pur essendo stati inventati ed entrati in uso solo molti anni dopo. Ad esempio  la caldaia appesa al muro dell'appartamento padovano di Maria Teresa. Siamo nel 1973, eppure la baxi luna murale 240fi,è stata costruita dal 2002 in poi. Oppure, il distributore automatico di sigarette, forse solo un'idea all'epoca. 

Fin qui gli errori notati dagli spettatori, ma a questi vanno aggiunte le critiche vere e proprie della stampa sulla qualità della fiction e sulle performance degli attori. Non sarà il massimo dell'originalità (il padre guarda caso distilla grappa) e forse strappa involontariamente più di qualche sorriso, ma c'è da scommettere che, se non altro per la curiosità che ha suscitato, farà il pieno di ascolti anche nella terza puntata in programma mercoledì 26 aprile.

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