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Vendita porta a porta si rivela una truffa: contratti in serie spacciati per buoni sconti

Il racconto di una vicentina che si è rivolta all'associazione Consumatori24

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

Inizia tutto con una telefonata, un breve sondaggio, dopo il quale viene accordato un appuntamento per la consegna di buoni sconto, coupon, cataloghi o semplici informative. In realtà una volta fissato l’appuntamento nella propria abitazione i potenziali clienti sottoscrivono un documento che anziché essere un’autorizzazione alla privacy per ottenere buoni sconto, sono dei veri e propri contratti che impegnano all’acquisto di beni non specificati per un valore totale di quasi 5mila euro.

Questo è il caso di S.B., residente a Camisano Vicentino, la quale una volta compresa la gravità della situazione si è rivolta all’associazione Consumatori24 per tutelare i propri diritti. Ma non è tutto.

“La signora, durante un secondo incontro nel quale veniva sollecitata all’acquisto ed avvisata in caso contrario di azioni legali nei suoi confronti, aveva perciò consegnato un assegno del valore di 2mila euro che l’azienda di vendita porta a porta aveva provveduto immediatamente a riscuotere”.

Così segnala un responsabile di Consumatori24, associazione per la tutela dei consumatori con diverse sedi in Italia, consultabile al sito www.noiconsumatori.net. Diverse sono le persone coinvolte in questo raggiro che ultimamente ha preso piede su tutto il territorio italiano.

La situazione è aggravata dalla mancanza di informazione da parte del personale delle società. Tuttavia a seguito dell’intervento dell’ufficio legale dell’Associazione non solo il contratto è stato di fatto annullato nonostante i venditori rivendicassero diritti nei loro confronti, ma per di più, dopo varie sollecitazioni, la Società di vendita ha restituito, la settimana scorsa, attraverso un bonifico bancario direttamente. nel conto corrente della signora S.B la somma di euro 2000,00 versata in acconto.

“In questi casi è indispensabile agire con competenza e professionalità al fine di giungere ad una definizione bonaria della vertenza e farsi riconoscere il giusto diritto senza commettere errori di sorta che possono compromettere il risultato finale”.

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