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Domenica, 28 Aprile 2024
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Vannacci a Vicenza, la condanna di Anpi: "Un'autentica negazione della Costituzione"

Il generale sarà al Teatro Astra per la presentazione del suo libro "Il coraggio vince"

Il generale Roberto Vannacci, anche se in questo caso è giusto parlare di Roberto Vannacci e non del generale, torna nel Vicentino per la presentazione del suo discusso libro: "Il coraggio vince". L'appuntamento è per sabato 23 marzo al Teatro Astra di Vicenza.

Appuntamento contestato da ANPI della provincia di Vicenza e la sezione cittadina “Nello Boscagli” che in una nota ha spiegato: "Il generale Vannacci ha espresso più volte opinioni apertamente reazionarie, intrise di omofobia e razzismo in aperto contrasto con la Costituzione repubblicana, democratica e antifascista, rivendicando e facendo ostentazione della sua totale estraneità ai valori costituzionali".

"Ma sono proprio i principi della Carta Costituzionale a presiedere il funzionamento delle istituzioni repubblicanen - spiegano - a tutelare le libertà fondamentali, a garantire la coesione sociale, a supportare il libero dispiegarsi delle idee dei cittadini, a sancire i diritti politici, civili e sociali di cui sono titolari i cittadini. I valori che il generale Vannacci nega consentono alla comunità nazionale di camminare nel lungo percorso di emancipazione sociale, di giustizia e di libertà. Senza questi valori il nostro essere comunità si disintegrerebbe e il principio di solidarietà che la anima darebbe luogo a lacerazioni non recuperabili, a individualismi sfrenati, al ritorno di una società gerarchica, disumana, discriminatoria, chiusa e bellicista. È invece lo “spirito costituzionale” a generare una società democratica, profondamente umana, egualitaria, aperta e pacifica". 

"Ecco perché la predicazione del generale Vannacci costituisce una autentica negazione della Costituzione - sottolineano - E la negazione della Costituzione è un ripudio del nostro passato, un tradimento del nostro presente e un pregiudizio per il nostro futuro".

"Il generale Vannacci - concludono - ha definito Benito Mussolini uno “statista”, negando il carattere criminale e totalitario di un movimento che fin dall’inizio ha esercitato una violenza massiva contro gli avversari politici e ha perseguitato e ucciso gli oppositori (tra poche settimane è l’anniversario dell’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti) e di un regime che ha eliminato le libertà fondamentali, instaurato lo Stato totalitario, coinvolto l’Italia nella Guerra di Spagna, invaso l’Etiopia facendo largo uso di gas asfissianti, varato aberranti leggi razziali, stipulato una alleanza con il nazionalsocialismo tedesco genocidario e condotto l’Italia nella catastrofe di una guerra criminale di aggressione".

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