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Spv, il cantiere dell'Alto vicentino infiamma palazzo Ferro Fini

Tre consiglieri regionali veneti attaccano la giunta Zaia per le polveri e per i disagi patiti dai residenti della zona di Vallugana: e i residenti diffondono i video «che inchiodano l'amministrazione e il concessionario»

«I disagi patiti dai residenti di Malo a causa del cantiere della Superstrada pedemontana veneta in zona Vallugana» sono ormai diventati un caso politico regionale. In principio erano stati i residenti stessi a lamentare, tra le altre, i disagi dovuti alle polveri, tanto da dovere ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale. Poi era stata la Regione a replicare che i dati in possesso di Arpav non erano compatibili con i sintomi denunciati dalla popolazione. Appresso erano stati ancora una volta contro-replicare a palazzo Balbi spiegando che «i dati e le foto» in loro possesso «raccontano tutt'altra storia».

Oggi 23 ottobre l'ultimo capitolo di una querelle infinita lo hanno scritto tre consiglieri regionali della opposizione di centrosinistra: si tratta di Patrizia Bartelle (Veneto 2020 - Italia In Comune), Cristina Guarda (Veneto 2020 - Civica per il Veneto) e Piero Ruzzante (Veneto 2020 - Leu). Stamani infatti i tre hanno diramato una nota al vetriolo: «Solidarietà agli abitanti della Vallugana». Lo dichiarano i consiglieri regionali Cristina Guarda, Piero Ruzzante e Patrizia Bartelle. Che aggiungono: «è deplorevole che la Giunta Zaia scelga di mortificare chi vive ogni giorno il disagio delle polveri prodotte dai cantieri, essendone giustamente preoccupato, anziché porre in essere tutte le misure di tutela di competenza regionale». «Inutile rifugiarsi dietro statistiche che fanno riferimento a medie giornaliere, se poi non si analizzano puntualmente i disagi riscontrati dai cittadini. Alcuni sono finiti al pronto soccorso».

I tre poco appresso rincarano la dose: «chi governa la Regione dovrebbe avere a cuore la tutela della salute di chi vive in questa terra. Prima i veneti dice uno slogan leghista, ma i fatti parlano d'altro». La frecciata è rivolta in primis al governatore veneto del Carroccio Luca Zaia dal momento che secondo i tre la Pedemontana, nota anche come Spv, «deve andare avanti ad ogni costo, a prescindere dalle ricadute economico-finanziarie sulle casse delle Ragione e quindi sulle tasche dei cittadini, nonché dai problemi ambientali e della salute».

Poi un ultimo affondo: «L'interesse privato prevale su poche decine di abitanti di una valle periferica, nei fatti considerati cittadini di serie B da chi aveva promesso di tutelarli». In questo caso la stoccata è indirizzata anche alla giunta leghista del comune di Malo che da anni per contro si dice in prima linea nella difesa del territorio della zona di Vallugana. Tuttavia per Bartelle, Guarda e Ruzzante a palazzo Balbi si adotta la politica dei due e delle due misure. «Dall'altra parte c'è il colosso Sis - si tratta del concessionario privato incaricato di realizzare e gestire la Spv - il quale nei prossimi vent'anni grazie alle scelte della giunta Zaia guadagnerà miliardi di euro». Tra le accuse più frequenti da parte dei residenti c'è quella per cui i responsabili del cantiere non avrebbero messo in campo al meglio i sistemi per l'abbattimento delle polveri. In questo senso chi vive nella zona ha anche realizzato un video, nonché più di qualche foto (nel riquadro uno degli scatti) che sta facendo il giro della frazione Vallugana. Il comitato «foto alla mano» da giorni va dicendo che le «polveri sono reali e non si capiscono le minimizzazioni propugnate dall'amministrazione regionale». Sempre i residenti oggi nel pomeriggio hanno realizzato un secondo video «che dimostra in maniera eloquente come le polveri si sprigionino dal cantiere in mezzo alle case: il tutto mentre gli idranti che dovrebbero abbattere le stesse polveri rimangono inequivocabilmente inattivi: il che inchioda l'amministrazione regionale ed il concessionario alle rispettive responsabilità».

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