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Valdastico Nord: dal Trentino un coro di no

Dopo la recente bocciatura del progetto da parte dei giudici i comitati ribadiscono la loro contrarietà: a Marco di Rovereto gli oppositori fanno il pienone

Soddisfazione per la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha azzerato l’iter della A31 Nord e un auspicio che il governo smetta di inseguire un’opera considerata un «moloch autostradale» antieconomico e dannoso per l’ambiente. È questo il succo di una lunga nota diramata questo pomeriggio dal Coordinamento salviamo la Val d’astico. Una nota molto aspra che arriva appena quarantott’ore dopo una affollata assemblea a Rovereto durante la quale cittadini e associazioni avevano ribadito il proprio no al progetto.

IL DISPACCIO

«La recente sentenza del Consiglio di Stato - si legge nella nota diramata poche ore fa - segna, di fatto e di diritto, la nullità di tutto il procedimento approvativo della A31 Valdastico nord... La delibera annullata costituiva infatti la pezza giustificativa che permetteva allo Stato italiano di continuare  a motivare, nei confronti della Commissione europea, il rinnovo senza gara della concessione dell'autostrada A4 Brescia-Padova e A31. La quale commissione europea aveva peraltro aperto per questo motivo una procedura di infrazione ancora nel 2006».

Il dispaccio però, pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo, va ben oltre. Nella pagina e mezzo vergata dagli attivisti sta scritto nero su bianco che «Le conseguenze accessorie... ma tutt'altro che ipotetiche... di questa sentenza vanno ben oltre il mero procedimento burocratico, come in parte evidenziato anche dal comunicato del Ministero dei trasporti del 23 gennaio... La delibera annullata costituiva infatti la pezza giustificativa che permetteva allo Stato italiano di continuare  a motivare, nei confronti della commissione europea, il rinnovo senza gara della concessione dell'autostrada A4 Brescia-Padova e A31. La quale commissione europea aveva peraltro aperto per questo motivo una procedura di infrazione ancora nel 2006».

ATMOSFERA ARROVENTATA

La materia da giorni tiene banco sui media veneti e trentini. Vicenzatoday.it ha dedicato peraltro all’argomento una lunga inchiesta (leggi qui). Tuttavia, almeno politicamente, la situazione si è definitivamente arroventata quando due giorni fa a Rovereto, più precisamente nell’auditorium civico della frazione di Marco, il gruppi che si battono contro l’opera hanno organizzato una serata informativa. Ed è stato il pienone anche perché proprio a Marco di Rovereto sarebbe previsto (il condizionale è d’obbligo due volte visto il recente pronunciamento di palazzo Spada), lo sbocco del tragitto che parte da Piovene Rocchette per giungere poi alle porte del comprensorio roveretano.

SERATA AFFOLLATA

E non è un caso che due giorni fa in una sala civica stracolma (oltre 350 presenti) nella quale non solo era impossibile entrare ma anche muoversi, la popolazione e gli attivisti abbiano fatto sentire il peso del no all’opera. Il banco dei relatori era costituito dal geologo Franco Finotti, già direttore del museo civico di Rovereto, che nel curriculum vanta parecchie collaborazioni scientifiche e da Emanuele Curzel, docente di storia medievale all’università di Trento e profondo conoscitore della storia delle Alpi.

E se da una parte Finotti con una lunga prolusione ha spiegato che l’ultimo tracciato è quello che più di tutti rischia di interferire con il delicatissimo assetto idrogeologico del comprensorio, Curzel invece si è ritagliato il ruolo di debunker. Documenti e articoli di stampa alla mano il professore ha bollato come speciose le argomentazioni sostenute da una parte della politica e da una parte del mondo economico (sia nel Veneto che in Trentino). Argomentazioni che mirerebbero a dimostrare che la A31 nord (nota anche come Pirubi nord o Valdastico nord) se realizzata costituirebbe una potente valvola di sfogo per il traffico che oggi interessa la Valsugana, ovvero l’arteria che connette Bassano del Grappa e Trento.

ALTERNATIVA FERROVIARIA

Tuttavia durante l’incontro, che è stato trasmesso anche in diretta sui social network dei comitati, c’è stato anche spazio per il pubblico stimolato a più riprese dal moderatore Aaron Iemma, presidente del Wwf trentino. Tra i vari interventi c’è stato anche chi ha tratteggiato uno scenario alternativo alla prosecuzione della A31 Nord. Si tratta dell’ingegnere Ezio Viglietti che ha invitato tutti a rifiutare in toto l’idea stessa del prolungamento e a pensare ad una alternativa costituita dal potenziamento della Valsugana e dal potenziamento «della linea ferroviaria» che corre parallela proprio alla Valsugana.

IL GOVERNO CHE PENSA? «ANCORA NON SI SA»

Ma ieri hanno preso la parola anche alcuni sindaci. Tra questi c’è stato il sindaco Massimo Plazzer, primo cittadino di Vallarsa, comune che confina con la provincia di Vicenza. Un comune che come gli altri del comprensorio trentino del Pasubio sono scettici sull’opera non solo perché passa sui rispettivi territori: «Credo che occorra il coraggio di dire basta qualche volta. Quel progetto oggi non ha senso. E non ha senso che ci sia una guerra tra poveri ovvero tra popolazioni che si dichiarano contro solo quando il tracciato interessa il proprio territorio». Ma il governo alla fine è pro o contro l’opera? «Abbiamo rivolto questa domanda a chi di dovere - fa sapere il primo cittadino - ma al momento non abbiamo saputo alcunché».

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