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Covid e obbligo vaccinale per docenti e personale Ata, la Cgil dice No

"La politica pensi ai trasporti, alle aule, a meno studenti per classe e ad assumere insegnanti oltre ad organizzare meglio la sanità"

"L'obbligo, a nostro parere, è una strumentalizzazione politica e un'inaccettabile forzatura. Rischia di diventare il terreno di scontro ideologico dei vari schieramenti politici". Questo il pensiero del segretario generale Carmelo Cassalia (FLC Cgil Vicenza) in merito all'annunciato obbligo vaccinale per docenti e personale ATA a partire dal 1° settembre.

La scelta di vaccinarsi dovrebbe essere una scelta individuale e responsabile, mai un obbligo - continua - Noi riteniamo che per far ripartire la scuola in sicurezza servono: trasporti, edifici, spazi, meno alunni per classe, aumento degli organici, maggiore tempestività nelle comunicazioni, risorse economiche/finanziarie e personale sanitario preparato a gestire in maniera efficace la quotidianità".

"Usare l'obbligo vaccinale per eludere il blocco dei licenziamenti è una triste decisione, è il limite della ragione e della politica - conclude - Una decisione drastica potrebbe generare disordini nel paese e di questo non ne abbiamo bisogno perché a pagarne le spese sarebbero sempre i più deboli".

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