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Cura del tumore al seno, inaugurata la nuova "Breast Unit" 

Il progetto nasce da un percorso istituzionale condiviso tra la Regione del Veneto e l’Azienda socio-sanitaria vicentina. Investimento di 200 mila euro. La struttura può effettuare circa 600 interventi l'anno

Un reparto all’avanguardia per quanto riguarda l’attenzione alle donne, con ambienti funzionali, confortevoli e caratterizzati da una particolare cura di arredi e colori che rendono più distensiva l’accoglienza e la presa in carico delle pazienti. È la nuova Breast Unit Provinciale dell’Azienda ULSS 8 Berica inserita nell’Ospedale di Montecchio Maggiore, inaugurata oggi alla presenza del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, del Direttore Generale ULSS 8 Berica, Giovanni Pavesi, dell’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.

«Oggi diamo compiutezza a un progetto partito alcuni anni fa, di concentrare tutta l’attività di Breast Unit in un unico centro all’avanguardia a Montecchio Maggiore – ha dichiarato Giovanni Pavesi, Direttore Generale dell’Azienda ULSS 8 Berica –. Non è solo una questione di mero trattamento chirurgico per risolvere la problematica ma di presa in carico della donna, in un momento difficile della sua vita, sotto tutti i punti di vista, dall’oncologia all’anatomia patologica alla psicologia e altro ancora, con un approccio multidisciplinare. I numeri sono importanti, in Breast Unit realizziamo circa 600 interventi all’anno»

Accentrando nell’Ospedale di Montecchio Maggiore il centro chirurgico di degenza, in sinergia con gli ambulatori senologici sia del Centro Donna dell’Ospedale di Montecchio Maggiore che coprono il Distretto Ovest e gli ambulatori dell'Ospedale di Vicenza che coprono il Distretto Est, il tutto collegato con il Centro di Screening mammografico, si creerà un unico percorso per le pazienti affette da carcinoma mammario con  meno disagi negli spostamenti delle donne. Il tutto consentendo la presa in carico totale e la gestione del caso da parte di un Team specialistico multidisciplinare costituito dal chirurgo senologo, radiologo, anatomopatologo, oncologo, personale infermieristico e da altri specialisti di volta in volta coinvolti in base alle necessità del singolo caso, quali radioterapista, genetista, chirurgo plastico, fisiatra, anestesisti, fisioterapista, psicologo, ginecologo, nutrizionista e ovviamente anche con la collaborazione dei medici di Medicina Generale e del mondo del volontariato.

Tutto questo comporta una riduzione della mortalità del 20-25% e un miglioramento della qualità di vita delle pazienti. Prevenzione, diagnosi, trattamento e riabilitazione psico-fisica-sociale all’interno di un unico circuito senza che la donna sia costretta a peregrinare da un medico all’altro, da un ospedale all’altro, ma ponendola al centro di un sistema attorno al quale ruotano le varie figure professionali. L’aumento delle sale operatorie a disposizione consentirà di ridurre le liste d'attesa per gli interventi chirurgici sia per i casi oncologici che per la chirurgia plastica ricostruttiva.

L’adeguamento tecnologico e degli ambienti consente di dare risposte appropriate e tempestive per la diagnosi precoce del tumore alla mammella nelle donne residenti nel territorio che afferiscono a questo centro, il più grande della provincia.

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