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Borgo Berga, la Sviluppo cotorossi va KO in tribunale: vittoria degli ambientalisti

Il giudice civile della città palladiana ha rigettato una richiesta «abominevole» da tre milioni di euro che i privati avevano domandato ad alcuni esponenti di spicco della galassia ecologista berica la quale contesta la maxi lottizzazione al centro di una querelle infinita. Cappelletti (M5S): «sbagliato intimorire a suon di cause chi critica i potentati economici»

«Il Tribunale di Vicenza ha rigettato l'abominevole richiesta di indennizzo da tre milioni di euro avanzata da Sviluppo Cotorossi spa nei confronti delle associazioni e dei comitati che da anni si battono perché venga detta una parola di verità sulle non poche opacità, che hanno connotato la realizzazione della lottizzazione Borgo Berga, un autentico sfregio alla città del Palladio». In una nota diramata oggi 26 maggio nel primo pomeriggio, usa parole che pesano come pietre Enrico Cappelletti: quest'ultimo oltre ad essere stato un senatore del M5S per lo stesso movimento sarà il candidato governatore alle prossime elezioni regionali che si dovrebbero tenere in terra veneta questo autunno.   

«Oltre al rigetto della domanda - spiega l'ex inquilino di palazzo Madama - il tribunale berico ha condannato Sviluppo Cotorossi a corrispondere tutte le spese legali. Siamo ben lieti, dunque, che questa sentenza chiuda la questione. Il M5S ha da sempre sostenuto le attività di queste associazioni e di questi comitati e si batte da anni perché possano emergere tutte le responsabilità, a partire da quelle di ordine politico, che soggiacciono alla realizzazione di un'opera già soggetta ai pesanti rilievi dell'Autorità nazionale anticorruzione, della Corte dei conti, degli ispettori dell'Icomos-Unesco nonché della stessa magistratura in sede penale».

Responsabilità politiche a parte, attacca Cappelletti, il sistema di chiedere risarcimenti milionari con motivazioni evidentemente campate in aria, al solo scopo di intimorire «chi ha l'ardire di criticare i potentati economici, grida vendetta in cielo ed in terra. L'abuso delle liti temerarie e delle richieste eccessive - sostiene l'ex senatore - è uno dei fenomeni che più toccano la libertà di stampa, la qualità dell'informazione e della democrazia».

Poi un'altra considerazione che l'esponente politico peraltro affida pure alla sua pagina Facebook: «Fortunatamente é in dirittura d'arrivo in Parlamento un disegno di legge molto atteso, a prima firma Primo Di Nicola del M5S, il quale prevede, in caso di temerarietà della lite, che il giudice possa condannare ad una cifra pari ad almeno il 50% delle somme pretese dell'attore. In questo modo, chi avanzerà una causa per scopo intimidatorio - rimarca l'esponente dei Cinque stelle - starà ben attento alla cifra da chiedere. Non significa che la gente non chiederà più risarcimenti, ma che lo farà solo quando avrà motivi validi e fondati. Se questa importante proposta fosse già norma dunque questa paradossale richiesta di indennizzo non sarebbe mai stata formulata. Auspichiamo a questo punto - si legge - che la nuova disciplina possa essere approvata dal parlamento il prima possibile».

Anche Adriano Battagin, uno dei volti più noti della battaglia contro Borgo Berga si dice «pienamente soddisfatto del pronunciamento del magistrato anche in considerazione dell'assunto che noi abbiamo mosso le nostre critiche ed articolato le nostre valutazioni sempre col conforto dei fatti e dei documenti. Sono stati tre anni pesanti, perché tanto è durata questa causa civile, ma in cuor mio sono sempre stato sereno perché convinto della correttezza del nostro operato». Più nel dettaglio negli anni la battaglia contro il maxi piano di lottizzazione realizzato sul sedime dell'ex Cotorossi era stata condotta, tra i tanti da Italia nostra, Legambiente, Comitato vicentino contro gli abusi edilizi, Civiltà del verde nonché da molti privati cittadini: e proprio nei confronti di queste associazioni che la Sviluppo Cotorossi spa aveva indirizzato i suoi strali legali. 

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