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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Polveri in Vallugana, il Comitato attacca la Regione: "Dov'è stata sino ad oggi?"

Tanti gli interrogativi che i residenti pongono all'attenzione dell'Ente regionale in relazione alle criticità e problematiche riscontrate nel cantiere di Malo

"Dov’era la Regione quando SIS/SPV aveva iniziato i lavori della galleria in Vallugana tramite la strada di San Tomio e noi residenti abbiamo dovuto raccogliere le firme per far fare la pista di cantiere per i camion da cava, le betoniere, i bilici che trasportano il carburante, quelli che trasportano l’esplosivo, quelli che trasportano le centine ecc. che altrimenti transitavano per il centro abitato di San Tomio insieme ai bambini che escono dell’asilo, dalla scuola, agli anziani che vanno a fare la spesa e che si recano all’ufficio postale?", è questo uno dei quesiti che il Comitato Vallugana di Malo si pone a seguito dei controlli effettuati dalla Regione.

E ancora:"Dov’era la Regione quando chiedevamo di fare un’assemblea pubblica per decidere in merito e non si sono presentati? Regione e Costruttore (SIS/SPV) hanno desertato all’ultimo minuto lasciandoci soli con le nostre richieste e perplessità. Ed è servita una raccolta firme per ottenere una pista di cantiere prescritta dal Ministero dell’Ambiente!"

Non solo: "Dov’era la Regione coi suoi organi di controllo quando lo smarino veniva trasportato all’esterno della galleria di notte per oltre tre mesi in perfetta violazione a quanto prescritto dal Ministero dell’Ambiente? Dov’era la Regione coi suoi organi di controllo quando i camion e le ruspe superavano di vari metri le barriere antirumore (alte 5 metri) perché gli accumuli del materiale di scavo (smarino) venivano accumulati anche per oltre 8 metri rendendo inefficaci le barriere “antirumore”?

E rincalza: "Dov’era la Regione coi suoi organi di controllo quando venivano autorizzate le esplosioni notturne nonché di sabato e domenica con la stessa intensità di giorno e di notte impedendoci di fatto di poter riposare nelle nostre abitazioni e costringendoci a intraprendere le vie legali per salvaguardare la nostra salute ma soprattutto il nostro diritto a essere tutelati in tal senso?"

"Dov’era la Regione coi suoi organi di controllo quando eravamo costretti a ricorrere a misurazioni autonome delle polveri, che ci fornivano dati spaventosi sui quantitativi rilevati e la gente cominciava ad ammalarsi, anche molto seriamente, andando al pronto soccorso per difficoltà respiratorie? Adesso sono arrivate queste presunte centraline dell’Arpav? Dopo due anni abbondanti di lavori di scavo della galleria in Vallugana? Quella centralina che ci viene detto che rileva valori nella “norma” se paragonati a Vicenza, la quarta città più inquinata d’Italia? Una valle incontaminata come la Vallugana che presenta valori di inquinamento costanti così elevati? Cosa pensa la Regione in proposito? È normale che la qualità della nostra aria sia stata compromessa così tanto? Chiuderanno il traffico come fanno a Vicenza? Il monitoraggio con la centralina ARPAV è durato solo 40 giorni. 40 giorni sono rappresentativi su 2 anni abbondanti di lavori anche considerando i giorni di pioggia e l’arrivo degli idranti?   "

"Visto che il materiale di scavo l’abbiamo già fatto analizzare (sempre autonomamente, ovviamente!) - sottolineano - e sappiamo che contiene quantitativi molto elevati di metalli, molto nocivi per la salute, che ci respiriamo in grandi quantità tutti i giorni, l’ultima cosa che ci rimane di conoscere è la natura dei fumi che fuoriescono per ore dalla galleria a seguito delle esplosioni e che rimangono ad aleggiare eternamente nella nostra valle (ahimè in Vallugana è assente il ricircolo di aria...) Di questo la Regione è in grado di fornirci ragguagli? Perché l’odore che permane è acre, irrespirabile e poco rassicurante.

Infinte: "Altra domanda per la Regione: la concessione di variante del cantiere Vallugana il Ministero dell’Ambiente l’ha autorizzata per consentire loro di rispettare il “cronoprogramma” (alla data odierna già disatteso) e in virtù del fatto che, sapendo che la Vallugana non poteva sopportare lavori così invasivi (rif. Studio di Impatto Ambientale) che i disagi arrecati ai residenti sarebbero stato limitati a 20 mesi (fino a settembre 2020). Ora che dalle ultime dichiarazioni ufficiali della Regione la conclusione della galleria si sposterà di qualche anno in avanti, vorremmo sapere se comunque a settembre 2020 il cantiere in Vallugana verrà chiuso oppure no."

Di tutto quanto sopra disponiamo di ampia documentazione fotografica, video e documentale in genere.

Comitato Vallugana di Malo

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