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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vicenza for children incontra Zaia: "Prova che i veneti non sono chiusi nell'individualismo"

La presidente dell’associazione che si occupa di sostenere e aiutare i bambini ricoverati dell’ospedale San Bortolo del capoluogo e negli altri nosocomi della provincia ha portato al Governatore il pupazzo simbolo della campagna “Adotta un papero”

“Quando un bambino è ricoverato deve avere ogni cura necessaria ma il paziente non è mai lui soltanto perché ad aver bisogno di attenzioni e comprensione sono anche i genitori. La malattia di un piccolo è sempre un momento di grandi difficoltà; è per questo che sono grato alle associazioni come ‘Vicenza for Children’ che si prendono cura di accompagnare e sostenere bambini e familiari in un percorso non sempre facile e segnato da prove importanti”.

Così il presidente della Regione Luca Zaia ha sottolineato l’incontro avvenuto martedì con Coralba Scarrico, presidente dell’associazione vicentina che si occupa di sostenere e aiutare i bambini ricoverati dell’ospedale San Bortolo del capoluogo e negli altri nosocomi della provincia. Nell’occasione, è stato consegnato al Governatore il pupazzo simbolo della campagna “Adotta un papero”, avviata dall’associazione a sostegno dell’attività.

“In questo incontro ho avuto l’ennesima conferma della grande realtà del volontariato veneto – un mondo così vasto e impegnato che, come amo ripetere, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo - aggiunge Zaia -. Ancora una volta ho conosciuto una realtà nata da una vicenda di sofferenza vissuta in prima persona. Una conferma che i Veneti quando sono segnati da esperienze personali profonde non si chiudono nell’individualismo ma si aprono al prossimo, mettendo a disposizione il loro bagaglio di solidarietà”.

I volontari di “Vicenza for Children” si occupano di affiancare i bambini degenti in ospedale e le loro famiglie in varie situazioni, dal sostegno economico ai nuclei in difficoltà, alla fornitura di materiali e articoli che sono indispensabili nella quotidianità della malattia. Hanno iniziato la loro attività a fianco dell’Oncologia pediatrica, per essere poi presenti dalla terapia intensiva neonatale a ogni reparto ospedaliero di interesse pediatrico nella provincia berica. 

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