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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Covid19, war games statunitensi, e truppe Usa di Vicenza: «parlino giunta e prefettura»

L'ex consigliere comunale leghista Franca Equizi si dice preoccupata che una operazione congiunta Nato-Usa possa facilitare il contagio in un Vecchio continente che «tra mille sacrifici cerca di reagire al coronavirus».

Franca Equizi, ai primi anni duemila già consigliere comunale del Carroccio, che ha poi abbandonato più di due lustri fa, è stata da sempre una delle più battagliere attiviste sul fronte della lotta contro le servitù militari statunitensi nel Veneto e nel Vicentino. Quando ai primi di marzo il Manifesto pubblica un approfondimento dal titolo eloquente («...30mila soldati dagli Usa in Europa senza mascherina») è saltata, spiega, «letteralmente sulla sedia». In quel servizio si parla di una operazione congiunta Usa-Nato che a dire della ex leghista potrebbe avere alcuni effetti sulla diffusione del contagio.

Equizi perché lei è preoccupata?
«Ci sono due motivi principali per cui io sono preoccupata. Uno, in modo molto sorprendente la grande stampa italiana ha ignorato questa novità. Due, non si capisce perché questa esercitazione, che da quanto si sa era stata già programmata in passato, non la si possa rinviare. Io capisco che lo sforzo organizzativo sarà stato enorme, ma qui si gioca con la salute degli europei».

Che cos'è che non va?
«Ma stiamo scherzando? A fronte di un'Italia che viene completamente chiusa e a fronte di un'Europa che si appresta a seguire la stessa traiettoria, noi tra aprile e maggio, avremo due-tre decine di migliaia di soldati che vanno a spasso per il vecchio continente con la possibilità di contrarre il virus. Non dimentichiamoci che una parte significativa delle truppe che parteciperanno alla esercitazione arrivano da Vicenza e da Aviano. Siamo alleati o sudditi? Il governo che dice? La tanto sannata Ue che dice?».

E quindi?
«Io mi domando come mai sulla faccenda non abbiano preso la parola la giunta berica, quella di Aviano in una con le prefetture di Vicenza e Pordenone. Qui serve una parola di chiarezza. Perché che senso ha isolare l'Italia, se poi un militare di stanza alla Ederle o al Del Din si infetta che so in Germania o in Polonia e poi se ne torna qui a inzaccherare un territorio come quello Veneto che sta facendo i salti mortali per cercare di uscire dal contagio? Il presidente della giunta regionale del Veneto Luca Zaia perché non batte un colpo?».

Ma l'opinione pubblica? Le notizie sul web circolano. O no?
«Fosse capitata una cosa del genere all'epoca delle battaglie per il no alla Ederle bis sarebbe scoppiato il finimondo».

Sì, però sono intanto a dire che non occorre far polemiche. E allora?
«E allora, aiutare i territori va bene, sono io la prima a dire che serve responsabilità. Ma non è da irresponsabili dare il via a quella esercitazione? Vorrei tanto capire se ci siano altre ragioni. E poi ci sono troppe incognite sulla partecipazione dei soldati americani di Vicenza a quella operazione. Lo stesso vale per chi è di stanza ad Aviano che non dista molto da Vicenza».

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