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Sci di fondo, l’impianto trentino preoccupa i Sette comuni

Il potenziamento di una struttura in val Campelle impensierisce gli operatori dell’Altopiano vista la vicinanza dal comprensorio asiaghese. Intanto Rovereto dice no al passaggio della A31 nord

In Trentino la Val Campelle raddoppia l’impianto per lo sci di fondo e il comprensorio di Asiago va in fibrillazione per la concorrenza che in futuro potrebbe patire anche perché sul piano turistico l’Altopiano deve affrontare una situazione di generale difficoltà dovuta anche agli effetti della tempesta Vaia.

LA NOVITÀ
Non più tardi del 20 luglio la decisione del comune di Scurelle, che occupa una delle posizioni più felici della intera Valsugana trentina, ha fatto capolino sui media della provincia autonoma . Novecentomila euro (più nel dettaglio 870mila) sono i fondi messi a disposizione dall’amministrazione comunale, un terzo dei quali però arriva dalla Provincia autonoma di Trento, per raddoppiare l’impianto per lo sci di fondo del comprensorio. Un potenziamento che non solo potrà contare su un sistema di illuminazione per la pratica notturna, ma che grazie al progetto potrà contare anche sulla omologazione del Coni ed ella Federazione italiana sport invernali, la Fisi, per le gare di settore.

I CONTATTI CON PALAZZO BALBI
La novità avrebbe mandato in ambasce gli operatori turistici dell’Altopiano dei sette comuni, il quale da anni vede negli impianti per il fondo una delle sue eccellenze. Gli stessi operatori del comprensorio asiaghese si sarebbero mossi stamani, al momento sotto il pelo dell’acqua, presso la Regione Veneto per tastare il polso dell’assessorato al commercio e di quello al turismo, capitanati rispettivamente dal leghista Roberto Marcato e dal leghista Federico Caner. Il tutto in vista di una controffensiva di qualche tipo, soprattutto in termini di un miglioramento dell’offera turistica.

ANCORA SCONTRI SULLA A31 NORD
Tuttavia dal Trentino recentemente è giunta un’altra novità che ha molto a che fare con il Veneto. Un paio di giorni fa infatti il consiglio comunale di Rovereto ha votato pressoché all’unanimità (unico contrario il consigliere leghista Villiam Angeli) un documento di indirizzo politico, un ordine del giorno, con il quale si chiede con forza che la Valdastico nord, non passi per Rovereto sud, ovvero per la frazione di Marco. 

Fermo restando che il progetto, dopo una sonora bocciatura patita dal Consiglio di Stato rimane ancora in alto mare, è chiaro che il no di Rovereto porrà dei problemi politici di non poco conto anche rispetto al fronte dei fautori dell’opera. Il caso della Lega infatti è emblematico. Il Carroccio in Trentino ha vinto le ultime provinciali dicendosi favorevole al completamento della A31 Nord da Piovene rocchette nel Vicentino al trentino meridionale. Epperò i candidati leghisti al consiglio provinciale, chi per un verso chi pe run altro, hanno promesso che la strada non toccherà i rispettivi collegi. Il che sta creando un cul di sac politico tutto da decifrare. A fine gennaio peraltro Vicenzatoday peraltro aveva dedicato all’argomento un lungo approfondimento nel quale si dava contro tra le altre anche della netta opposizione alla Valdastico nord da parte dei roveretani.

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