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Sanità veneta, arrivano 147 nuove ambulanze: report da record sull'attività del Suem nel 2019

Un'importante fornitura che consentirà di supportare al meglio un servizio che anche nell’area Vicentina registra ritmi e volumi di attività di grande rilievo

Maxi operazione di potenziamento tecnologico e numerico del parco veicoli destinato agli interventi sanitari in emergenza-urgenza in Veneto, con un investimento di 21 milioni 779 mila 671 euro. Azienda Zero della Regione ha infatti chiuso una gara grazie alla quale stanno per essere immesse in servizio in totale 147 ambulanze.

Si tratta di 59 mezzi per le aree urbane ed extraurbane pianeggianti; 66 per uso montano o sterrato; 7 per persone obese; 27 automediche; 15 ambulanze specifiche per le necessità di Croce Verde Verona. I mezzi cominceranno ad essere distribuiti in primavera alle Ullss che ne hanno fatto richiesta e che le potranno utilizzare a seconda delle rispettive esigenze, di rinnovo del parco mezzi disponibile, o di rafforzamento numerico.

“Questa gara – fa notare il Presidente della Regione Luca Zaia – è unica in Italia sia per i grandi numeri dei mezzi, sia per l’elevatissimo standard qualitativo che abbiamo richiesto e ottenuto, investendo un cifra importante, ma riuscendo anche a risparmiare 2 milioni di euro che reinvestiremo all’interno del sistema. Migliorare risparmiando si può: è un messaggio che spero venga presto recepito in tutta Italia, alla quale mettiamo a disposizione volentieri la nostra esperienza di best practice”.

“Con questa operazione – dice Zaia – andiamo a rafforzare il parco mezzi di un sistema Suem 118 che sforna ogni anno dei record nazionali, relativamente alla popolazione assistita. Il report sull’attività 2019, appena elaborato, dice che elicotteri, ambulanze, auto mediche e sanitari hanno compiuto 369.610 missioni e che le sale operative 118 hanno gestito 669.670 chiamate. Più di mille missioni al giorno testimoniano di una macchina gigantesca, ben organizzata, altamente professionale, capace di arrivare in tempo ovunque e di salvare tante vite. Ne siamo orgogliosi e siamo grati a tutti gli operatori che ogni giorno volano e corrono in aiuto di chi sta male”.

Il parco mezzi di esclusiva proprietà delle Ulls, cui vanno aggiunti i mezzi in convenzione, schiera 33 automediche, 91 ambulanze di soccorso, 76 ambulanze di trasporto, 9 idroambulanze, 10 veicoli speciali, 3 centrali operative mobili e 4 carrelli per grandi emergenze.

In chiave vicentina, questa importante fornitura consentirà così di supportare al meglio un servizio che anche nell’area Pedemontana registra ritmi e volumi di attività di grande rilievo. Più in dettaglio, il SUEM del Pronto Soccorso del San Bassiano lo scorso anno ha registrato in codice critico (rosso e giallo) circa 3.100 uscite di soccorso, il PS di Asiago circa 600 mentre il SUEM del Pronto Soccorso di Santorso circa 3.500. In totale nel 2019 la Centrale Operativa 118 provinciale vicentina ha coordinato quasi 42.000 missioni, di queste nel territorio delle Pedemontana sono state gestite: quasi 7500 dal SUEM Santorso, oltre 7.200 da SUEM Bassano, oltre 1200 da SUEM Asiago e circa 80 da SUEM Enego.

Per quanto riguarda la Centrale operativa di Vicenza, nel 2019 sono state 482 le chiamate giornaliere, per un totale di 175.996 in anno, dato solo lievemente in calo (-2,5%) rispetto al 2018 (quando erano state 180.617). Il tutto con ritmi frenetici: il 6% delle chiamate riceve risposta entro 10 secondi, un ulteriore 9% entro 30 secondi, il 45% del totale (più di 79 mila) entro 1 minuto.

A queste si aggiungono poi le chiamate di uscita, effettuate dagli operatori per coordinare i soccorsi: lo scorso anno sono state ben 126.036, per un volume complessivo di telefonate gestite pari lo scorso anno a oltre 327 mila.

«Come si può vedere - commenta il dott. Federico Politi, direttore della Centrale SUEM 118 di Vicenza - si tratta di un impegno costante e di grande intensità. Molto importante, però, è anche il comportamento degli utenti. Basti pensare che un numero significativo di chiamate ricevute (ben il 33%) riguarda la richiesta di informazioni, che andrebbero indirizzate in realtà altrove, con il risultato magari di ritardare di qualche secondo la risposta ad una chiamata realmente di emergenza. Inoltre non tutti capiscono che quando gli operatori della centrale fanno domande sul paziente da soccorrere, questo è solo ed esclusivamente al fine di coordinare in modo più efficace i soccorsi, pertanto è importante che chi chiama mantenga per quanto possibile il sangue freddo e risponda nel modo più preciso possibile a tutti i quesiti che gli vengono posti».

Naturalmente, ad una mole tanto importante di richieste di aiuto corrispondono volumi altrettanto grandi di uscite delle squadre di soccorso: lo scorso anno le missioni svolte sul territorio dell’ULSS 8 Berica sono state 49.268, con un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente. Tra queste, una menzione speciale meritano le richieste di mezzi provenienti da fuori provincia - per situazioni di particolare criticità - che nel 2019 sono state ben 155, in crescita del 13,1% rispetto all’anno precedente.

La maggior parte dei soccorsi avviene a casa del paziente (80%), ma una quota importante (11%) riguarda naturalmente gli incidenti e i malori per strada. 

Tra le cause delle richieste di aiuto, invece, al primo posto vi sono problematiche varie di tipo medico (68%), seguite dai traumi (23%), da necessità di tipo chirurgico (6%) e dalle intossicazioni (2%)

Molto importante è anche il volume dei cosiddetti “trasporti secondari urgenti”, che devono essere gestiti tramite ambulanza anche se non hanno carattere di emergenza: nel 2019 sono stati complessivamente 6.408, coprendo una grande varietà di situazioni, in primis il trasferimento verso altre strutture (2.277) e le dimissioni di soggetti non autonomi (1.403).

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