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«Caro Babbo Natale giustizia, verità e rimborsi per i crac bancari»

I supporter della associazione noi che credevamo nella BpVi tappezzano di manifesti «provocatori» l'incrocio sulla Postumia. Chiedono celerità per la conclusione dei dossier sospesi a partire dagli indennizzi. E annunciano: «Siamo pronti a tutto»

Oggi 24 dicembre dopo mezzodì alla intersezione tra viale Trieste e viale Fiume dove inizia la Postumia in direzione Treviso alcuni supporter della associazione «Noi che credevamo nella BpVi e in Veneto Banca» (associazione presieduta da Luigi Ugone) hanno tappezzato di stricioni l'incorcio. Striscioni in cui si chiede l'intervento di «Babbo Natale per fare in modo che ci siano verità e giustizia» rispetto agli scandali bancari che da anni stanno scuotendo il Paese. Gli attivisti chiedono altresì che la partita sugli indennizzi, come promesso più volte dal governo, «si sblocchi rapidamente». Si tratta, sostengono gli organizzatori, di una azione «provocatoria per far capire alle istituzioni che non ci fermiamo e che pur di raggiungere il nostro obiettivo siamo disposti a tutto fino alla fine». La scelta di viale Trieste è simbolica perché si tratta della via che conduce verso il Trevigiano, provincia in cui è nata Veneto banca, la quale assieme alla Banca popolare di Vicenza è uno dei simboli del collasso degli istituti di credito veneti: collasso al quale si aggiunge quello delle ex popolari dell'Italia centrale e più di recente quello della Popolare di Bari.

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