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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sanità veneta, ospedali verso la fase 2: ripresa in sicurezza delle attività ordinarie

Tutti gli accessi saranno presidiati da personale sanitario che verificherà la temperatura corporea di chi si presenta; sarà obbligatoria la mascherina e gli spazi interni saranno tutti rivisti per impedire concentrazione di persone

Gli ospedali veneti, pur mantenendo attiva tutta l’organizzazione anti Covid, si riorganizzano per la riapertura delle attività sanitarie ordinarie, sospese nella fase più acuta dell’epidemia.

Lo fanno sulla base di un articolato documento di linee d’indirizzo, che determinano modalità, percorsi e precauzioni per il riavvio delle attività di cura e diagnosi, condiviso e approvato dall’unità di crisi del Veneto e già inviato ai Dg. La ripartenza dei vari servizi avverrà a partire dal 4 maggio prossimo.

Si tratta di un vero e proprio vademecum per ripartire in sicurezza con le attività negli ospedali, pubblici e privati convenzionati, presentato martedi dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, nel corso del consueto punto della situazione sul coronavirus tenuto dal Presidente Luca Zaia, presente anche, come sempre, l’assessore alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin.

“Tornano i servizi – ha detto Zaia – e saranno efficienti e attenti alle nuove necessità di prevenzione e protezione, ma non con le modalità di prima. La filosofia di base è la sicurezza dei cittadini che frequentano le strutture, degli operatori sanitari e dei ricoverati che, in quanto tali, sono in condizioni di particolare debolezza perché malati. Anche questo sarà un lavoro di squadra, che coinvolgerà ospedale e territorio”.

“Si torna alla normalità, come prima dell’emergenza Covid – ha aggiunto la Lanzarin – e questa è una svolta importante, ma sarà una normalità gestita in modo diverso da prima, con la massima allerta organizzativa, gestionale e operativa, per impedire in ogni modo qualsiasi rischio di contagio. Ad esempio – ha aggiunto la Lanzarin riassumendo alcuni punti delle linee d’indirizzo – tutti gli accessi saranno presidiati da personale sanitario che verificherà la temperatura corporea di chi si presenta; tutti dovranno indossare la mascherina e, se non ne saranno provvisti, ne metteremo a disposizione agli ingressi. Gli spazi interni saranno tutti rivisti per impedire concentrazione di persone. Tutte le persone da ricoverare saranno preventivamente sottoposte al tampone (se ne prevedono circa 1.600 al giorno) e isolate fino all’esito. Particolari precauzioni ci saranno anche per i ricoveri di emergenza e urgenza. In collaborazione con i Medici di Medicina Generale, che ringrazio per la disponibilità, stiamo riprogrammando tutte le visite cancellate prima. Saranno in ogni caso  incentivate le prestazioni da remoto per il follow Up, le visite controllo con telemedicina, videochiamata o videoconferenza, già sperimentate in alcuni ospedali. In generale vedremo di favorire ovunque possibile quelle da remoto e sarà senza interruzione la formazione continua del personale rispetto a tutte le novità introdotte”.

La Lanzarin ha anche colto l’occasione per ribadire che, progressivamente, ritorneranno alla loro normale attività anche i Covid-Hospital attivati sul territorio (tra questi quello di Santorso)

Il documento, in 18 pagine, si compone di una premessa che inquadra la situazione epidemiologica, di un capitolo riservato ai destinatari, di uno che descrive lo scopo delle linee dettate, e di un ultimo, molto articolato, nel quale si entra nel particolare delle misure di prevenzione e compartimentazione per l’erogazione di una lunga serie di servizi, dagli interventi chirurgici in emergenza, in urgenza e programmati alle prestazioni ambulatoriali, dall’accesso delle persone con patologie oncoematologiche alla gestione della fase di follow up, dai pazienti in trattamento oncologico attivo ai percorsi nascita e per il paziente pediatrico, dall’attività del Cup a quella dei punti prelievo, per arrivare agli screening oncologici, che vengono riattivati.

Le modalità di accesso alle strutture ospedaliere e sanitarie rimangono quelle adottate durante l'emergenza: limitazione degli accessi, distanziamento sociale, prevenzione della trasmissione per via respiratoria, igiene delle mani.

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