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Spv in Vallugana, «niente proroghe per il cantiere»

Alcuni residenti dell'Alto vicentino interessati al tracciato della Superstrada pedemontana scrivono al governatore veneto per chiedere lo stop definitivo dei lavori entro settembre: «già oggi disagi eccessivi»

La Regione Veneto si guardi bene dal chiedere proroghe per il cantiere della Superstrada pedemontana veneta, nota come Spv, in zona Malo-Vallugana: cantiere che come da programma a settembre deve chiudere. Il motivo? Già adesso i residenti del comprensorio hanno ricominciato a patire i disagi insopportabili che si erano manifestati quando le mine cominciarono a deflagrare per la prima volta. È questo, in estrema sintesi, il contenuto di una lettera aperta che oggi 30 maggio il comitato malamense dei residenti Vallugana ha indirizzato a Luca Zaia, governatore leghista del Veneto.

La missiva porta la firma di Andrea Viero, il portavoce del comitato dell'Alto vicentino, che senza giri di parole va al cuore del problema: «Le scriviamo queste righe sperando che Lei possa interessarsi di quanto sta ci sta accadendo... Siamo un gruppo di residenti di Malo le cui abitazioni sono pesantemente interessate dal cantiere della Superstrada pedemontana veneta in zona Vallugana. Per anni la tranquillità delle nostre case è stata messa a dura prova da una serie molteplice di fattori. Le rassicurazioni della amministrazione regionale giunte fino ad oggi - si legge purtroppo sono state poca cosa rispetto al comportamento spesso fuori ogni misura da parte delle maestranze del cantiere. Da qualche giorno per giunta i rumori e le vibrazioni dovuti alla esplosione delle mine per la realizzazione del tunnel sono ritornate ad essere, come ai primi tempi, avvertibilissime aggiungendo così danno al danno, disagio al disagio».

Poi il passaggio chiave: «In questo frangente si sta avvicinando la scadenza che il Ministero dell'ambiente ha fissato, al settembre del 2020, per la deroga alla prosecuzione degli scavi in Vallugana: una opzione che mai si sarebbe dovuta prendere in considerazione ma che è invece divenuta una triste realtà quando concedente e concessionario hanno chiesto ed ottenuto dal dicastero di via Cristoforo Colombo a Roma una eccezione motivata dai possibili disagi che si sarebbero generati sul traffico a causa dei lavori bloccati sui due fronti di scavo per le note vicende giudiziarie. Tuttavia, Gentilissimo presidente, i disagi li abbiamo patiti noi: con una frequenza tale da meritare, nostro malgrado, titoli e titoli sui giornali. Le chiediamo quindi di impegnarsi già da ora affinché la Sua amministrazione non avalli, in modo sconsiderato a nostro modo di vedere, eventuali richieste di ulteriori proroghe relative alla deroga attualmente vigente per gli scavi. La nostra sopportazione è al limite».

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