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«Metteteci nei Pfas Zero»: il Comune ci prova per la sesta volta

Sesta lettera alla Regione Veneto da parte dell'Amministrazione di Arzignano con la quale si chiede di poter procedere in deroga d'urgenza per l'installazione dei filtri e di includere la popolazione nel piano di sorveglianza sanitaria

Nei giorni scorsi l'amministrazione del Comune di Arzignano è tornata a chiedere, per la sesta volta, alla Regione Veneto di inserire la città nel piano di sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta alle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Infatti il Comune di Arzignano è in zona arancione e, ad oggi, non può essere incluso nel piano di sorveglianza sanitaria e nelle procedure agevolate per gli interventi mirati all’abbattimento dei PFAS.

«Visto però che sulla stampa appaiono sempre più frequentemente informazioni preoccupanti sul tema PFAS, al fine di proteggere con tutti i mezzi la salute della popolazione, si insite sull’urgente necessità di includere la popolazione di Arzignano nel piano di sorveglianza», spiega l'assessore Giovanni Fracasso, aggiungendo: «Lo chiediamo per tutti i nostri cittadini e anche per tutti i comuni in area arancione che ne faranno richiesta».

La missiva è solo l’ultima di una serie (la prima circa un anno fa) con la quale l'amministrazion va a chiedere alla Regione di comprendere il territorio del comune di Arzignano in aree con limiti pari a zero per i PFAS.

Nel giugno del 2017 la Regione ha previsto che sarebbero stati 7mila gli abitanti della zona rossa soggetti all'inquinamento da Pfas nelle province di Vicenza, Padova e Verona per i quali si sarebbe reso necessario un percorso diagnostico e terapeutico di secondo livello a causa di presenza nel sangue di sostanze perfluoroalchiliche. «Una stima smentita in peggio perché in previsione bisognerà moltiplicarla per cinque o sei volte per arrivare al dato definitivo», si legge nella lettera. 

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