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Pfas, Regione e consorzi insieme per garantire acqua pulita in agricoltura

Molto è stato fatto ma altrettanto rimane da fare in quella fetta di pianura centro occidentale veneta contaminata. L'area "rossa" compresa tra Vicenza, Verona, Padova e Venezia, che vale oltre 310mila ettari

L'adeguamento della rete irrigua a servizio di colture, imprese agricole e allevamenti del Veneto è la mission di Regione e Consorzi di bonifica "con l’obiettivo di risparmiare una risorsa sempre più preziosa, l’oro blu del nostro millennio, e garantire a tutti - ma soprattutto ai primi anelli della catena alimentare -  acqua pulita e sicura”.

E’ quanto ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura e alla bonifica Giuseppe Pan, concludendo il convegno svoltosi venerdì a Lonigo e dedicato a fare il punto sulla progettazione e sullo stato di avanzamento dei progetti dei Consorzi di bonifica della pianura centro occidentale veneta, anche in relazione all’emergenza Pfas e ai rischi di contaminazione dell’acquifero e delle falde nell’area ‘rossa’ compresa tra Vicenza, Verona, Padova e Venezia, che vale oltre 310 mila ettari.

L’idea forte, condivisa dai vari soggetti del tavolo regionale permanente e dai Consorzi di Bonifica che presidiano 25 mila km di rete irrigua in Veneto – ha ricordato Pan -  è valorizzare la “colonna vertebrale del sistema irriguo veneto, il Leb, che porta l’acqua dell’Adige da Belfiore a Chioggia”, per garantire acqua ‘pulita’ ai campi veneti ed evitare prelievi dalla ‘terra dei Pfas’.

"La collaborazione strategica e progettuale tra Regione Veneto e i tre consorzi di bonifica del Veneto Centro-Occidentale – ha sottolineato Pan - ha consentito già di ottenere contributi  per 70 milioni di euro, per cinque progetti già in fase esecutiva: l’impermeabilizzazione di un tratto del canale LEB per evitare infiltrazioni e migliorare la portata irrigua di un sistema che serve più di 100 comuni che fanno capo alle province di Verona, Vicenza e Padova e Venezia (il contributo riconosciuto al consorzio di secondo grado Leb è di 20 milioni di euro); la realizzazione di una condotta sotterranea di 19 km per fornire, in alternativa al fiume Fratta, acque non contaminate da Pfas ai distretti di Guà, Monastero e Fratta, all’area compresa tra Padova e Verona (42 milioni di euro dal Mipaaf al Consorzio di bonifica Adige Euganeo);  il risanamento dei canali a cielo aperto nei comuni di Cologna Venta, Zimella, Lonigo e Alonte (5 milioni di euro del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico al Consorzio Alta Pianura Veneta); 4) il risanamento delle acque irrigue nei comun di Cologna veneta e Asigliano Veneto (progetto da 3,5 milioni elaborato sempre dal Consorzio Alta Pianura veneta); piano esecutivo degli interventi volti al risparmio idrico e al risanamento delle acque contaminate da Pfas nei comuni dell’‘area rossa’, vale a dire Cornedo Vicentino, Brogliano, Castelgomberto e Trissino (500 mila euro sempre al Consorzio Alta Pianura veneta)".

Oltre a questi interventi già cantierati o cantierabili, il Consorzio Alta Pianura Veneta ha predisposto, con i propri uffici tecnici, ulteriori progetti per oltre 341 milioni di euro in modo da programmare una alternativa concreta all’utilizzo dei pozzi privati per la cosiddetta irrigazione ‘di soccorso’.

I progetti in lista di attesa per  l’ok definitivo e i relativi finanziamenti sono: la riconversione rete irrigua del bacino Togna nei comuni di Arcole, Zimella, Arzignano, Lonigo, Montorso Vicentino (importo 31 milioni di euro); l'estensione della rete irrigua del bacino Togna nei comuni di Arcole, San Bonifacio, Zimella, Gambellara, Lonigo, Montebello Vicentino (90 milioni); la riconversione della rete irrigua del bacino Fiumicello Brendola nei comuni di Brendola, Val Liona e Sarego (30 milioni); l'irrigazione della zona collinare compresa tra Palù e San Valentino di Brendola (5,1 milioni); opere connesse al canale LEB per l’irrigazione collinare nei comuni di Lonigo, Alonte, Orgiano, Sarego, Val Liona (42 milioni); la riconversione della rete irrigua del bacino della Valle Agno a beneficio dei comuni di Arzignano, Brogliano, Castelgomberto, Cornedo Vicentino, Montecchio Maggiore e Trissino (17,5 milioni); l'estensione della rete irrigua della Valle Agno a beneficio dei comuni di Arzignano, Montecchio Maggiore e Trissino (10 milioni); la riconversione della rete irrigua del bacino del Retrone nei comuni di Montecchio Maggiore e Sovizzo (7 milioni); l'estensione della rete irrigua del Bacino del Retrone nei comuni di Montecchio Maggiore e Sovizzo (500 mila euro); lariconversione della rete irrigua del bacino del Ronego nei comuni di Cologna Veneta, Zimella, Alonte, Asigliano Veneto e Lonigo (102 milioni) e l'estensione della rete irrigua nel Bacino del Ronego per i comune di Zimella e Lonigo (6 milioni di euro).

“Lo sforzo tecnico-progettuale è stato ingente, e ci ha consentito di far arrivare in veneto circa la metà dell’intero finanziamento nazionale per gli interventi irrigui – ha concluso Pan – Ci vorranno ancora ulteriori e importanti finanziamenti per rinnovare la rete dei canali e delle condotte, ma son certo che, con la collaborazione di tutti e il supporto dei ministeri competenti, sarà possibile migliorare lo stato qualitativo delle acque ad uso agricolo e superare con successo le problematiche create dall’inquinamento da Pfas”.

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