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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Malo

Operaio della Pedemontana «pestato dai colleghi»

Il fatto sarebbe accaduto diversi giorni fa davanti al cantiere Spv in zona Vallugana. L'indiscrezione è circolata ieri durante «l'Epifania della terra». Intanto continuano proseguono le polemiche per lo sversamento «illegale» nella roggia Roda

Un operaio che lavora al cantiere della Spv di Malo sarebbe stato pestato a sangue da due suoi colleghi davanti all'ingresso dell'area di scavo in zona Vallugana. L'indiscrezione è circolata insistentemente ieri 6 gennaio a margine della «Epifania della terra», un evento di natura religiosa e sociale (nel riquadro un momento della celebrazione) organizzato dalla onlus padovana dei «Beati costruttori di pace». Frattanto continuano le polemiche per lo sversamento «nella roggia Roda» che sarebbe avvenuto a pochi passi da via Tirondolo, il luogo prescelto per la celebrazione dell'Epifania officiata da don Albino Bizzotto, fondatore appunto dei Beati costruttori di pace.

VOCE INSISTENTE
A margine della celebrazione ieri è circolata la voce della aggressione da parte di due operai attivi in quel cantiere a danno di un loro collega. L'episodio risalirebbe a diversi giorni fa. A rendere ancora più «inquietante il racconto» ci sarebbe la circostanza per cui la stessa aggressione sarebbe avvenuta sotto gli occhi di una terza persona, sempre tra quelle in forza al cantiere, che avrebbe ignorato lo stato in cui versava l'uomo malmenato. Da quello che è filtrato ieri non è stato possibile fornire una ragione precisa per il gesto.

SILENZIO DAL CONCESSIONARIO
Chi scrive ha contattato direttamente la Sis, ossia il concessionario italo-spagnolo che ha avuto l'incarico dalla Regione Veneto di realizzare e gestire la Superstrada pedemontana veneta, nota anche come Spv. Si tratta di una infrastruttura, tra le più grandi fra quelle oggi «cantierate in tutto il Paese», che una volta ultimata dovrebbe connettere l'Ovest Vicentino con Spresiano nel Trevigiano. Ad ogni buon conto da parte del concessionario, pur interpellato, almeno per il momento, non è giunto alcun commento. Ben diverso lo stato d'animo di una parte dei residenti che ha espresso preoccupazione per una voce «circolata insistentemente per giorni». Preoccupazione che si sommna alla vicenda delle minacce ad una famiglia del comitato dei residenti che sarebbero giunte nel maggio di quest'anno. Il caso aveva fatto discutere la comunità, la quale si era interrogata su quegli episodi anche durante una assemblea pubblica organizzata a San Tomio di Malo nel giugno del 2019.

L'ACCUSA DEL DEPUTATO
Frattanto non si placano le polemiche sulla situazione ambientale a ridosso del cantiere Spv di Malo Vallugana dopo che ieri il deputato del gruppo misto Sara Cunial aveva denunciato in direttissma ai carabinieri uno sversamento limoso ritenuto nocivo nella vicina roggia, chiamata dai residenti del luogo roggia Roda. Stamani con un dispaccio di fuoco Cunial è tornata all'attacco di Sis. «Colti in flagranza di reato - si legge nella nota - sono state da subito avvertite le forze dell'ordine che, una volta sul posto, hanno proceduto a esaminare la questione, attestando ciò che stava accadendo - spiega Cunial - ho prelevato un campione di acqua da far analizzare in laboratorio accreditato. Già in passato, infatti, questo genere di materiale aveva rivelato la presenza di metalli e idrocarburi pesanti. Tutto ciò va a sommarsi agli innumerevoli illeciti relativi allo scarico di materiale».

FUOCO DI FILA
Non meno tenero è stato il consigliere regionale Andrea Zanoni (che col Pd a palazzo Ferro Fini siede sui banchi delle opposizioni) il quale alle telecamere di Vicenzatoday.it rimarca: «Trovo gravissimo che un corso d'acqua come questo sia ridotto in questo modo in maniera del tutto illegale». Gli fa eco Massimo Follesa, portavoce del Covepa, un gruppo ambientalista che da anni si batte contro la Spv: «È una forma di inquinamento - spiega l'attivista ai micorfoni di Vicenzatoday.it - questo è l'ennesimo episodio sintomatico di come questo cantiere lavori».

«SANZIONI RIDICOLE»
Ed è in questo contesto che si colloca il j'accuse di Giorgio Destro, legale del comitato dei residenti di Vallugana, i quali da mesi lamentano una gestione del cantiere «fuori da ogni grazia di dio»: polveri, rumori, vibrazioni, esplosioni, disagi vari sono da tempo al centro di una querelle infinita. A fine novembre la vicenda aveva vissuto uno dei tanti momenti di tensione quando lo stesso Destro aveva indirizzato un corposo esposto accusando le maestranze di violare sistematicamente le norme imposte dal comune. Dopo una istruttoria durata giorni e giorni, spiega destro alle telecamere di Vicenzatoday.it, «le autorità hanno effettivamente accertato le violazioni» ma le sanzioni inflitte, «pari ad un centinaio di euro sono ridicole» attacca il legale il quale ricorda che in quella precisa circostanza le irregolarità attribuite alla condotta del cantiere erano state accertate «da Arpav nonché dai vigili urbani maladensi». Si tratta di parole che pesano come pietre anche alla luce del fatto che i residenti per quelle violazioni da settimane invocavano il blocco del cantiere «almeno fino a quando non si dimostri in modo inequivocabile che lorsignori si sono messi al passo con le norme».

GUARDA L'INTERVISTA A GIORGIO DESTRO
ASCOLTA LE TESTIMONIANZA DI MASSIMO FOLLESA E ANDREA ZANONI

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