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"Meglio un mafioso in casa che un capannone chiuso": il punto di Alessandro Ambrosini

Le mafie in Veneto e anche a Vicenza sono ben mimetizzate. È un dato di fatto. Non è importante capire e sapere da dove arrivano i”schei”. L’importante è averli, usarli, possederli

Che importa se nel vicentino aveva trovato rifugio un certo “Piddu” Madonia? Se il Veneto ha regalato una mafia autoctona come la Mala del Brenta? Se uomini di Matteo Messina Denaro hanno iniziato a fare affari a Cortina, ad Abano, a Misurina sin dagli anni ’80? Se Galatolo, altro boss siciliano, abitava e lavorava nel mestrino e nel veneziano. Se nel veronese bruciano più volte degli automezzi in pieno stile mafioso? Se le interdittive antimafia sono arrivate anche nella terra del Palladio? Se trovi una “santabarbara” di armi in un garage ecc. Meglio un mafioso che porta soldi che un capannone chiuso.

Questa è la filosofia di più di qualcuno. Una filosofia che si trascina di generazione in generazione. Una distanza dal problema mafioso che è sempre più marcata, anche nella politica. Nelle ultime elezioni comunali nessuno ha inserito nei propri programmi un cenno, una proposta, un’azione preventiva che contempli anche solo il parlare, avvertire, contrastare questo pericolo. Una minaccia silenziosa che arriva come un “manna dal cielo” e si trasforma in “boia”.

Questi atteggiamenti, che garantiscono un quieto vivere, sono l’anticamera dell’accettazione. Sono il motivo del crescere di un’omertà che garantisce alle mafie di prosperare, loro sì, in sicurezza. Omertà non dovuta alla paura, non dovuta a una forma di assoggettazione culturale ma al colore degli euro. Un silenzio che normalizza tutto, che addormenta le coscienze anche di chi dovrebbe fare informazione, di chi dovrebbe guardare un centimetro più in là del proprio naso ma se ne guarda bene.

Perché è faticoso cercare di non essere allineati al pensiero dominante dei “schei”. Soprattutto quando sono “schei” senza una storia, quando è rispettabilità comprata un tanto al chilo e rivenduta a peso d’oro sulle spalle di tutti i veneti e i vicentini. Tutto ciò è mafia. Tutto ciò è figlia di un compromesso mai scritto che va spezzato.

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