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Caso Toson, l'intrigo internazionale passa per Vicenza

Si moltiplicano le incognite sulle iniziative del console onorario ucraino, tra cui un incontro ufficiale con il primo cittadino berico. Il diplomatico sarebbe stato destituito nel 2022 e nonostante ciò avrebbe continuato ad agire fregiandosi di una carica spesa per far ottenere ad un avvocato padovano a lui vicino un incarico per tutelare le vittime della strage del cavalcavia di Mestre

Marco Toson, è l'imprenditore padovano denunciato per truffa e circonvenzione d'incapace perché accusato di avere chiesto con dei sotterfugi una delega legale in bianco ad uno o più pazienti ucraini ricoverati all'ospedale di Treviso. Il motivo del ricovero è legato all'incidente che ai primi di ottobre a Mestre ha causato la morte di ventuno passeggeri di un autobus di proprietà de La Linea spa caduto dal cavalcavia della Vempa in zona industriale. Quando Toson tramite una sua intermediaria si avvicinò alle vittime o ai loro familiari per proporre loro assistenza materiale e legale aveva titolo per farlo? Oppure era davvero stato destituito dalla carica di console per il Triveneto? E ancora quando il mese scorso Toson incontrò il sindaco berico Giacomo Possamai quell'incarico era ancora effettivo? Dopo la deflagrazione del caso, quanto meno da ieri 10 novembre, gli investigatori, coordinati dalla procura di Treviso, tra le tante, avrebbero acceso un fanale anche su questa pista investigativa che passa per il Vicentino, dove fra capoluogo e provincia, Toson vanterebbe contatti di altissimo profilo.

IL SINDACO DELLA CITTÀ DEL PALLADIO
«Quando il caso è deflagrato sui media - spiega ai taccuini di Vicenzatoday.it il sindaco di Vicenza Possamai - anche io mi sono posto alcune domande. In questo senso devo dire che l'interlocuzione con Toson era stata avviata già dalla precedente amministrazione e riguardava il patto d'amicizia tra Vicenza e la città ucraina Žhytomyr» che aveva visto già coinvolti il Centro servizi per il volontariato di Vicenza e le associazioni di accoglienza degli sfollati ucraini: si tratta di questioni prettamente umanitarie e per di più su Toson «non ci risultavano pregiudiziali di alcun tipo» fa sapere ancora Possamai.

LA DENUNCIA
Ma quale è il motivo per cui la procura trevigiana avrebbe aperto un fascicolo? Stando al Corriere veneto nella edizione on line del 9 novembre, fa tutto ruoterebbe al nodo dei possibili risarcimenti che potrebbero seguire alla tragedia del bus precipitato dal viadotto in zona Vempa tra Mestre e Marghera che ha causato ventuno morti e quindici feriti. I parenti, scrive l'autrice Roberta Polese, contestano a Toson di essersi presentato subito dopo l'incidente come «console onorario», quando invece da questo incarico è stato destituito nel maggio del 2022: e di essersi adoperato, in virtù di questo ruolo, insieme a una sua collaboratrice, per far firmare le deleghe alla gestione dei risarcimenti ad un avvocato di sua fiducia, la padovana Tina Macaluso, consulente di Toson per le pratiche che riguardano i contatti ucraini dell'ex console. Detto in altri termini a Toson e alle persone vicine a lui potrebbero aver fatto gola le spettanze per le possibili consulenze legali connesse al contenzioso giudiziario che già da ora è in itinere dopo l'incidente al cavalcavia della Vempa.

L'ASSISTENTE
Ancora, sempre sul Corveneto, si legge che nella denuncia è stato riportato come Toson si sarebbe adoperato per aiutare i parenti di vittime e feriti garantendo loro ospitalità in alberghi da lui individuati e avrebbe messo a disposizione una sua collaboratrice, Larissa Vassilieva, per traduzioni e gestione delle pratiche. Sarebbe stata proprio Vassilieva, presentata dallo stesso Toson come sua assistente, a entrare nella stanza di una delle persone ricoverate per farle firmare una delega in bianco a beneficio dell'avvocato Macaluso.

LA REGIONE VENETO
In un primo momento, riporta ancora il Corveneto, i familiari, fidandosi del ruolo istituzionale, hanno acconsentito di buon grado; solo in un momento successivo, quando la comunità ucraina ha riferito loro che l'incarico era terminato, e quando la stessa Regione Veneto, a precisa richiesta, ha riferito che Toson «non era più console onorario», sono nate le perplessità. Nella denuncia si racconta della premura con cui Toson e Vassileva si sono avvicendati, e della fretta nel voler raccogliere la delega al risarcimento. La firma della persona malata, raccontano i parenti, è stata fatta su una delega in bianco sottoposta alla vittima a tre giorni dall'incidente, mentre questa era allettata, «semi sedata, per buona parte incosciente e intontita dai farmaci».

«SCENARI INQUIETANTI»
Sempre il Corveneto nella sua edizione on line di ieri 10 novembre aggiunge un altro tassello che riguarda le altre cariche vantate nel tempo da Toson. Denis Barea e Roberta Polese in tal senso scrivono che la vicenda sembra aprire «scenari inquietanti». Infatti anche gli altri titoli di cui si fregia Toson «sarebbero fasulli». Il ruolo di «presidente della camera di commercio Ucraina per l'Italia» e quello di «presidente di Confindustria Ucraina» sembrano essere inventate. Lo spiegherebbe, si legge ancora sul quotidiano, una nota della Camera di commercio italiana per l'Ucraina (Ccpiu) e delle Camere di Commercio italo estere ed estere per l'Italia: «Ci teniamo a precisare che tale camera di commercio, ovvero quella presieduta da Toson... non esiste e non è riconosciuta dal governo italiano, Toson utilizza la denominazione impropriamente, infatti non figura all'interno di Unioncamere, nel cui sito è possibile visionare le camere di commercio italo estere ed estere in Italia. Ci teniamo a sottolineare che noi, Camera di commercio italiana per l'Ucraina, non siamo in alcun modo legati questa associazione non riconosciuta e siamo, inoltre, l'unica Camera di Commercio per l'Ucraina ufficialmente riconosciuta dal governo italiano».

GLI INTERROGATIVI
A fronte di tutto ciò però gli interrogativi si moltiplicano. Se è vero che Toson è stato destituito nel 2022 (lo scrive anche Padovaoggi.it in un servizio del 24 febbraio) per quale ragione la diplomazia prese una decisione del genere? Di questa novità sono state informate le autorità italiane? Come si spiega il fatto che Toson sette mesi fa partecipava a Roma ad una «conferenza bilaterale ricostruzione» in cui lo stesso Toson, così si legge su Padovaoggi del 26 aprile veniva indicato «nuovo presidente della Camera di commercio ucraina in Italia»? In questo frangente come molti addetti del terzo settore fanno rilevare, è noto come nel marzo del 2023 Toson, volto di spicco della fondazione Hope Ukraine aveva anche denunciato l'esistenza di una tratta o di più tratte di donne, di minori e di organi come conseguenza del conflitto russo-ucraino: affari loschi che avverrebbero nei meandri del dark web: così riferisce Padovaoggi.it del 21 marzo.  

I DUE PREMIER
Ad ogni buon conto all'evento romano parteciparono per giunta il presidente della Camera di commercio nazionale ucraina, Gennadiy Chizhikov, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il primo ministro ucraino Denys Šmyhal' allorché venne approfondito il tema dei progetti per la ricostruzione dell'Ucraina, martoriata dalla guerra di invasione patita dalla Russia. In quella sede si parlò solo di edilizia o anche di difesa nonché di forniture belliche ossia di armi? E soprattutto se la destituzione di Toson risale al maggio del 2022, come riporta il Corveneto, come è stato possibile che l'ambasciata ucraina non si sia attivata presso le sedi competenti ma anche attivando i canali della comunicazione per evitare che Toson quanto meno desse inopinatamente vita ad iniziative come l'incontro ufficiale con il sindaco di Vicenza? E se Toson è destituito, chi è oggi il console onorario?

TRACCE SUL WEB
E come mai sul web ancora oggi c'è un sito internet del «Consolato onorario di Ucraina per il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige» che senza colpo ferire fa ancora bella mostra di sé stesso e che indica Toson quale console onorario? Si tratta del sito vero ma non aggiornato «o di un fake»? Le autorità ucraine e italiane sono a conoscenza di questo frangente? Sulla base di quali riscontri degli organismi competenti (forze dell'ordine, rete diplomatica, intelligence) Toson ebbe il cosiddetto gradimento diplomatico dalla Farnesina ovvero dal governo italiano? Questo passaggio è previsto dalla disciplina di riferimento?

L'ENIGMA DELLA CONDOTTA DELL'AMBASCIATA
E ancora, poiché, stando alle accuse riportate dai media, Toson avrebbe millantato un incarico che non aveva, l'ambasciata ucraina o l'autorità ucraina preposta, ha deferito l'imprenditore padovano alla magistratura per quei reati eventualmente perseguibili d'ufficio o a querela di parte? E se lo ha fatto confermerà le querele o potrebbe ritirarle? E Toson è davvero stato destituito oppure, come si ricava da alcuni rumors che circolano al Ministero degli esteri, avrebbe conservato l'incarico o comunque avrebbe mantenuto uno sorta di status diplomatico? E quindi alla luce di questi interrogativi chi è davvero Toson? Quali sono i veri motivi, i motivi reali, per cui si è avvicinato ai familiari delle vittime e perché il suo, presunto o meno, essere al di fuori della giurisdizione dell'ambasciata ucraina è stato sbandierato solo ora?

LO SCENARIO
Chi scrive ha contatto l'ambasciata ucraina d'Italia, il «Consolato onorario di Ucraina per il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige» per conoscere il punto di vista di questi ultimi nonché di Toson, Macaluso e Vassilieva. Dai diretti interessati però, almeno per il momento, non è giunto alcun commento. Ad ogni buon conto rimangono nero su bianco le dichiarazioni sul conto di Toson che ai taccuini de Il Mattino di Padova nella edizione on-line pubblicata ieri spiega: «Sono stato contattato da un ucraino per dare una mano alla moglie in arrivo a Padova per vedere un parente ferito qui ricoverato. E ho cercato di aiutare un'altra signora, zia della bimba trasferita all'ospedale di Padova». E per quanto riguarda la destituzione dalla carica di console? «Non mi è mai stato formalmente comunicato - aggiunge l'imprenditore - che l'incarico è stato affidato ad altri... nel maggio 2022... Avevo sentito solo voci. E se è ancora indicata quella qualifica nel mio profilo Facebook, è colpa della mia segretaria che gestisce i social». Sul caso interviene anche lo staff del console o ex console. È quanto emerge in una nota diramata ieri dallo staff dell'imprenditore e menzionata appunto ieri da Padovaoggi.it «In merito alle recenti voci diffamatorie riportate su alcuni giornali, Marco Toson, presidente della Fondazione Hope Ukraine  e rappresentante della Camera di commercio ucraina in Italia, esprime categoricamente la sua totale estraneità ai fatti contestati e dichiara di non essere a conoscenza di alcuna denuncia a suo carico e si dichiara prontamente disponibile a collaborare con le autorità competenti al fine di fare chiarezza sulla situazione». Quanto però alla permanenza on line del portale del consolato che indica ancora Toson come console il padovano non fa cenno alcuno.

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