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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Intervento d'avanguardia al San Bassiano, il plauso del governatore Zaia

É stato eseguito con successo nei giorni scorsi dall’U.O.C. di Gastroenterologia per la rimozione di lesioni neoplastiche all'intestino, utilizzando una metodica mininvasiva di nuova concezione

L’equipe diretta dal dott. Pierenrico Lecis ha svolto per la prima volta all’ospedale di Bassano una “resezione endoscopica a tutto spessore”, meglio nota come Full-Thickness Resection Device (FTRD). Con questa tecnica è possibile asportate piccole lesioni neoplastiche e preneoplastiche dell’apparato digerente, non asportabili con le tradizionali tecniche di endoscopia interventistica, e per le quali dunque normalmente si ricorre ad un intervento chirurgico.

Benefici

Rispetto a quest’ultimo, i vantaggi per i pazienti sono evidenti, come sottolinea il dott. Lecis: «Anche se l’intervento chirurgico di tipo convenzionale viene svolto in laparoscopia, comporta comunque una degenza più lunga e una ripresa più lenta, perché la procedura prevede il taglio di un pezzo della parete dell’intestino che viene poi ricucita. Con la tecnica FTRD invece riusciamo a tagliare i tessuti con estrema precisione, rimuovendo solo la lesione ma lasciando intatta la parete dell’intestino. E il tutto può essere svolto addirittura in day hospital e con una ripresa praticamente immediata. In definitiva riusciamo ad ampliare ulteriormente l’ambito di utilizzo delle metodiche mininvasive, anche dove fino a ieri non era possibile».

I dettagli della procedura

A spiegare i dettagli della nuova procedura è sempre il dott. Lecis: «L’accesso è sempre per via endoscopica, dunque senza la necessità di praticare alcuna incisione, e viene utilizzato un endoscopio standard, al quale viene però applicato un accessorio specifico: un cappuccio di plastica attraverso il quale viene “risucchiata” la porzione di intestino nella quale è collocata la lesione, che viene tagliata senza andare a lesionare la parete intestinale.  A quel punto quest’ultima viene rilasciata, senza danni al tessuto sano».

La procedura avviene in sedazione cosciente e garantisce la massima efficacia: «L’utilizzo della metodica FTRD - spiega ancora il dott. Lecis riferendosi al primo caso trattato, un paziente di 68 anni residente nel Bassanese - ha permesso la rimozione completa della lesione, compresa la cicatrice di una pregressa polipectomia, asportando tutta la parete intestinale sede della lesione e chiudendo contestualmente la base con una clip metallica per via endoscopica, proteggendo la parete dal rischio di perforazione. La procedura è stata eseguita in sedazione cosciente, ben tollerata dal paziente, e senza complicanze; l’esame istologico ha confermato quindi l’asportazione completa della lesione e dunque la radicalità dell’intervento con efficacia sovrapponibile all’intervento chirurgico».

«L’introduzione di questa nuova procedura - sottolinea il direttore generale Carlo Bramezza - conferma lo status del San Bassiano come ospedale fortemente innovativo, non solo nelle tecnologie disponibili, ma anche nelle metodiche, grazie alla competenza e all’esperienza del nostro staff di specialisti, ma anche al loro impegno continuo verso la ricerca di nuove soluzioni, nell’ottica di garantire ai nostri pazienti sempre il migliore approccio terapeutico possibile».

Un impegno continuo per l’innovazione che è sottolineato anche dal dott. Antonio Di Caprio, direttore sanitario dell’Ulss 7 Pedemontana: «Sicuramente negli ultimi anni l’endoscopia digestiva ha compiuto grandi progressi, affiancando e aiutando la chirurgia nella risoluzione di tutta una serie di problematiche. Al San Bassiano in particolare questo è favorito anche dalla presenza di una sala operatoria multidisciplinare, quale è la sala Ibrida, nella quale lavorano in stretta collaborazione chirurghi vascolari, chirurghi, radiologi, anestesisti ed anche gastroenterologi endoscopisti. Questa vicinanza e collaborazione continua favorisce lo sviluppo sempre più avanzato di approcci interventistici mini-invasivi, con un miglioramento dell’efficacia terapeutica».  

Il plauso della Regione

«Quell’intervento non è una ‘prima’ per il Veneto, ma lo è per centinaia di migliaia di assistiti dell’Ulss Pedemontana. Significa che ovunque, nella sanità veneta, si guarda solo avanti, mai indietro - ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia - Anche in questo caso la tecnica minivasiva viene applicata guardando al bene del paziente che, altrimenti, avrebbe dovuto sottoporsi a intervento chirurgico tradizionale, con sofferenza e degenza maggiori. E’ la stella polare che segue la sanità veneta: tecnologie e professionalità sempre all’avanguardia per offrire cure migliori, meno dolore, guarigione più veloce, a tutti i cittadini veneti».

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