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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Asiago

Alta Via della Grande Guerra, Mario Vielmo padrino d'eccezione

Nardin: “Abbiamo unito i sacrari vicentini in un percorso simbolo di pace e libertà”

L’Alta Via della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine ha aperto i battenti. Domenica l'inaugurazione con un padrino d'eccezione, Mario Vielmo. La provincia berica si impreziosisce di un percorso escursionistico di valenza storica, culturale e ambientale che unisce i quattro sacrari militari della provincia di Vicenza (Pasubio, Cimone, Asiago, Grappa), luoghi che rappresentano il fulcro tangibile della nostra memoria e della nostra libertà. Da questa via principale si diramano oltre 200 chilometri di sentieri che permettono di raggiungere vari siti che negli ultimi anni sono stati oggetto di interventi di recupero e valorizzazione e che oggi rappresentano un vero e proprio museo all’aperto della Grande Guerra.

L’Ecomuseo Grande Guerra si compone di edifici della memoria (sacrari militari, musei, centri visita), campi aperti (areale del Pasubio, del Novegno Priaforà, del Cimone, dell’Ortigara, di M. Zebio, complesso M. Melette, M. Fior e Castelbomberto, M. Cengio, ecc.), fortezze italiane (Forte Corbin, Forte Campolongo, Forte Interrotto, Forte Verena, Forte Lisser, ecc.) e quelle austroungariche nel limitrofo altipiano delle Vezzene (Forte Luserna, Forte Belvedere, Forte Spitz di Vezzena, ecc.).

La cerimonia di inaugurazione si è aperta all’esterno del forte interrotto di Asiago con la rievocazione di una scena di difesa del fronte a cura del Gruppo Storico Monte Grappa – Btg Bassano. Realistica da commuovere un pubblico particolarmente numeroso, che ha voluto rendere onore a luoghi cari ai vicentini.

Il passaggio dall’esterno all’interno del forte è stato accompagnato dalle note dell’Inno Europeo (eseguito dall’orchestra del maestro Diego Basso), a significare che la guerra è il passato mentre oggi l’Unione Europea è terra di pace. Sul palco i gonfaloni della Provincia di Vicenza e dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, i due enti che hanno gestito il progetto dell’Alta Via della Grande Guerra. Accanto, i gonfaloni di tanti Comuni vicentini il cui territorio è attraversato dal percorso. Schierati sul lato lungo del forte vessilli, labari, gagliardetti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma vicentine, con il sole ad illuminarne le decorazioni.

"La montagna è anche silenzio è fatica, è perseveranza, è non arrendersi mai finché non si arriva in vetta  - ha dichiarato il presidente della Provincia Andrea Nardin - E con questo spirito abbiamo portato avanti il progetto dell’Alta Via della Grande Guerra, in onore ai 4 sacrari vicentini raffigurati sullo stemma della Provincia di Vicenza, per ricordare i fatti di cui sono state protagoniste le nostre montagne, e soprattutto per tramandare la memoria ai più giovani, perché non dimentichino mai che la pace e la libertà sono valori che vanno difesi ogni giorno.”

Il prossimo settembre Mario Vielmo tenterà la salita dello Shisha Pangma, il quattordicesimo Ottomila, e lo farà indossando la spilletta della Provincia di Vicenza che il presidente Nardin gli ha regalato oggi. Così Vicenza, con i suoi sacrari, salirà sul tetto del mondo.

L’importo del progetto ammonta a circa 1 milione di euro, in buona parte finanziato dalla Regione Veneto (circa 700.000 euro, fondi del Ministero dei Beni Culturali) e per il resto a carico di Provincia e Comuni.

L’Alta Via della Grande Guerra è anche un percorso escursionistico di valenza ambientale, percorribile in più giornate e in più tratte, adatto alle famiglie, ai bambini e accessibile in molti tratti anche alle persone con disabilità, opportunamente equipaggiate e accompagnate. E’ un modo per riscoprire il cammino nel silenzio dei boschi, trascorrendo una notte in baita o gustando nei rifugi i sapori intensi della cucina di montagna. Vivendo a pieno un territorio unico al mondo. Con ricadute turistiche importanti che sono strettamente collegate alla riqualificazione del tessuto economico e sociale di paesi, contrade ed elementi puntuali del territorio come rifugi, baite, agriturismi.

 


 

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